Abitanti di Monte di Procida non portate più cibo a cani e gatti randagi o dovrete pagare una multa. È questo l’obbligo prescritto nel comune del napoletano da un’ordinanza del sindaco. Le sanzioni, in caso di contravvenzione, andranno da cento a 600 euro. Il provvedimento è stato emesso per fronteggiare «problemi di carattere igienico sanitario in alcune pubbliche vie, piazze e spazi di verde attrezzato, causati da residui di cibo che vengono somministrati a cani e gatti randagi e ai colombi da privati cittadini».
Proteste dall’associazione “Animalisti Italiani”. «L’ordinanza – ha dichiarato il presidente Walter Caporale – non solo è contraria al sentimento di pietà verso i più bisognosi ma soprattutto confligge con le leggi a tutela degli animali d’affezione. Le norme sanitarie vanno rispettate senza compromettere la sopravvivenza degli animali». L’associazione fa appello al sindaco di Monte di Procida «affinché individui immediatamente una serie di luoghi da destinare alla somministrazione di cibo agli animali randagi da parte di privati cittadini».
«Un’ordinanza assurda e inumana contro cui ci siamo già attivati per non far morire di fame i cani e i gatti del comune», hanno commentato il commissario campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e il segretario provinciale Carlo Ceparano. «Oggi – hanno aggiunto gli ambientalisti – sono gli animali, domani potrebbe toccare ai senzatetto o ai barboni. I nostri legali stanno già studiando come ricorrere contro questa ordinanza allucinante».
«Sosteniamo la protesta delle associazioni animaliste come “Fido e Dintorni” – ha affermato il consigliere comunale Peppe Pugliese – e chiediamo al sindaco di fare marcia indietro. In ogni caso continueremo a sfamare gli animali a nostro rischio e pericolo pur di non vederli morire di fame».
*Scuola di giornalismo Luiss
