L’accusa è sicura che a manomettere l’hard disk che conteneva i file sia stato l’impiegato, di cui «l’impronta» è certa. A dare disposizioni per estrarre di nascosto una copia delle intercettazioni che riguardano Berlusconi sarebbe stato il manager, nonostante i documenti fossero coperti dal segreto istruttorio. La scoperta dell’incursione è stata fatta nell’ambito di un’inchiesta del pm Fabio De Pasquale.
Intanto è stato perquisito anche uno studio milanese.
La vicenda ha riaperto la polemica sulla sicurezza della Procura di Milano, dato che esiste anche un precedente: nel 2006 “Il Giornale” pubblicò la trascrizione di una telefonata tra Piero Fassino e Giovanni Consorte su Unipol, relativa alle indagini sulla scalata Antonveneta.