Due marocchini di 25 e 21 anni sono stati condannati a quattro anni e a quattro anni e 8 mesi di reclusione, con rito abbreviato, per l’accusa di rapina e violenza sessuale ai danni di una giovane prostituta romena, avvenuta il 7 marzo scorso. Li ha inchiodati il Dna recuperato dalla polizia scientifica nel luogo dello stupro.
Era stata proprio la vittima della violenza a sporgere denuncia contro i suoi aggressori dopo essere stata abbandonata vicino all’autostrada A12 tra Migliarino e Pisa Centro. La donna era stata soccorsa dalla polizia e aveva raccontato tutto: a Migliarino era stata contattata da uno dei due stranieri per una prestazione sessuale e, una volta salita in auto, l’altro era spuntato dal sedile posteriore puntandole un coltello alla gola.
La prostituta era stata costretta a subire violenza dai due che poi le avevano anche rubato i soldi e il telefono cellulare. Con gli agenti della squadra Mobile e della Scientifica, la rumena é riuscita a individuare il luogo dello stupro dove i poliziotti hanno repertato tracce biologiche dei due aggressori, individuati piuttosto in fretta per avere commesso l’errore di utilizzare il telefonino della vittima poche ore dopo la violenza.
