MONTECATINI TERME (PISTOIA), 17 DIC – Con uno squillo al telefonino avvertivano i propri sfruttatori dell’inizio e della fine del rapporto a pagamento e se le ragazze si erano intrattenute troppo coi clienti (a discapito degli illeciti incassi) scattava la ”punizione”. Era questo il sistema con il quale due cittadini albanesi, di 51 anni e 26 anni, controllavano a distanza le ragazze che si prostituivano. La polizia li ha arrestati per agevolazione e sfruttamento della prostituzione ai danni di due loro giovani connazionali, costrette a vendere il proprio corpo in strada nei comuni di Montecatini Terme e Pieve a Nievole.
I due albanesi erano stati notati piu’ volte accompagnare e riprendere le due ragazze sulla strada. Il piu’ anziano dei due e’ risultato anche essere indiziato quale autore di rapine a mano armata fatte in provincia di Bergamo. Una ragazza da lui sfruttata, di appena 19 anni, era giunta in Italia da qualche mese e, convinta di essere la fidanzata dell’uomo, lo aveva seguito dall’Albania con la promessa di un lavoro onesto e una nuova vita insieme a lui. Lei e un’altra connazionale erano pero’ state subito avviate alla prostituzione, con tanto di consegna immediata di abiti succinti e profilattici e l’obbligo a ”lavorare” anche nei periodi di indisposizione.
In considerazione delle determinanti dichiarazioni rese, per la giovane e’ stata attivata la procedura per il rilascio del permesso di soggiorno e il trasferimento in una struttura di sostegno.