PALERMO, 23 NOV – Anche un'invocazione divina banale come 'Dio vede e provvede', se pronunciata da un boss del calibro di Bernardo Provenzano, puo' assumere il sapore di un'intimidazione. Cosi' almeno ritiene la procura di Parma che ha notificato al padrino di Corleone, pluriergastolano, un avviso di chiusura dell'indagine per minaccia proprio per avere cosi' commentato la decisione del direttore del carcere di Parma di punirlo per un comportamento ritenuto poco regolare.
Deferito al Consiglio di disciplina dell'istituto di pena in cui si trova al 41 bis, il capomafia, appreso che il direttore aveva deciso di sanzionarlo – nell'atto del pm non risulta in cosa Provenzano avesse violato le regole del penitenziario – ha cosi' esclamato: ''E' soddisfatto? E' in pace con la sua coscienza? In quanto Dio vede e provvede''.
''Una frase dal significato inequivocabilmente intimidatorio – si legge nell'avviso di chiusura dell'indagine – in considerazione della sua elevata pericolosita' sociale desumibile dal comprovato inserimento in contesti di criminalita' organizzata e dai gravissimi reati a lui ascritti''.
Al boss, condannato per decine di omicidi e per le stragi del '92 e del '93, si contesta ''l'avere minacciato un corpo amministrativo o comunque una pubblica autorita' costituita in collegio per impedirne o turbarne l'attivita'''.