ROMA – La cassetta della posta potrebbe presto essere inondata di pubblicità: grazie a una norma inserita nel decreto sviluppo il governo ha dato un sostanziale via libera agli “scocciatori”, le aziende potranno semplicemente sfogliare l’elenco del telefono per inviare in massa comunicazioni non richieste. Questo succede se l’ignaro utente non manda comunicazione contraria, cioè deve opporsi ufficialmente all’invio di pubblicità non desiderata iscrivendosi al registro delle opposizioni.
In sostanza si farà per l’indirizzo di casa come si è già fatto per il numero di telefono. In questo modo il governo ha ribaltato la logica della pubblicità che ha retto finora: era vietato inviare pubblicità senza il consenso del destinatario. A meno che non si trattasse di comunicazioni di aziende a clienti abituali oppure di volantinaggio anonimo. Ora si chiede sì una semplice comunicazione al registro delle opposizioni, ma è pur sempre un’azione che l’utente deve fare.
La mossa però non è piaciuta al Garante della privacy: “Le aziende sostanzialmente avevano imparato a rispettare i nostri provvedimenti di divieto. Si era ridotta, negli ultimi anni, la quantità di posta nelle cassette e si era tornati a una situazione civile”. E il registro non sempre funziona: “Questo strumento funziona con difficoltà e viene ampliamente violato dalle aziende”.
