CATANIA, 12 OTT – La visione in aula del 'corpo del reato', un sottolavello in alluminio, e la deposizione di un carabiniere come testimone. Sono i temi che caratterizzeranno la prossima udienza, prevista per venerdi', del processo di secondo grado a Antonino Speziale, il giovane condannato, il 9 febbraio del 2010, a 14 anni di reclusione per l'omicidio preterintenzionale dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, morto per i postumi di ferite riportate durante gli scontri del derby di calcio con il Palermo giocato il 2 febbraio del 2007 nello stadio Angelo Massimino.
Il processo si celebra davanti la Corte d'appello per i minorenni di Catania perche' l'imputato all'epoca dei fatti non era ancora maggiorenne. Secondo l'accusa Speziale durante l'arrivo dei tifosi del Palermo al Massimino avrebbe lasciato il suo posto allo stadio per scontrarsi con gli ultras 'rivali' e avrebbe utilizzato un sottolavello in metallo, usandolo a mo' d'ariete, contro le forze dell'ordine che cercavano di bloccarli. In quell'occasione, davanti all'ingresso della Curva Nord, avrebbe ferito mortalmente, con una lesione al parenchima del fegato, l'ispettore Raciti. Con lui avrebbe agito anche un altro ultras etneo, Daniele Micale, che, in un processo separato, la Corte d'assise di Catania, il 23 marzo del 2010, ha condannato a 11 anni di reclusione, sentenza per la quale in secondo grado e' stata chiesta la conferma e il procedimento e' in corso: 10 per omicidio preterintenzionale e un anno per resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Per quest'ultimo reato Speziale e' stato gia' condannato, con sentenza definitiva, a due anni di reclusione, che ha gia' scontato.
