Raffaele Sollecito: “Io interrogato 15 ore. Subii pressioni dai pm”

Raffaele Sollecito: “Io interrogato 15 ore. Subii pressioni dai pm”

ROMA – “Sono stato sottoposto a 15 ore estenuanti di interrogatori. Ho subito pressioni incalzanti dagli inquirenti: mi hanno fatto determinate minacce, mi hanno detto che non sarei uscito dal carcere, che avevo fatto un grave guaio”. Così Raffaele Sollecito, il giovane pugliese condannato in secondo grado a 25 anni di carcere per l’omicidio di Meredith Kercher, continua a professarsi innocente di fronte al pubblico di Porta a Porta.

A suo dire, nel corso delle indagini sul delitto di Perugia sono stati fatti “un sacco di errori”:

“Si potrebbero sapere oggi cose che gli inquirenti non hanno mai voluto approfondire, io non c’entro nulla. Ancora non riesco a togliermi di dosso questa spada di Damocle, per me è incredibile tutto questo, non riesco a credere che possa andare in carcere, non ho fatto nulla. I giudici continuano a darmi responsabilità per quel che riguarda i comportamenti di Amanda, ma io non posso rispondere di questo”.

Crede però all’innocenza di Amanda Knox:

“Io non credo al fatto che lei abbia ucciso Meredith, mi sarei accorto di qualcosa”.

Poi tornando su sé stesso aggiunge:

“Io non sono un tipo che ama l’alcol, ma in quegli anni una canna in compagnia ogni tanto me la fumavo: quella sera avevo fumato, ma un po’, perché avevo un quantitativo molto piccolo nel cassetto. Non ero comunque su di giri”.

 

Published by
Daniela Lauria