Rapine una dietro l’altra in centro: a Roma torna il problema sicurezza

ROMA – Una rapina e un furto in pieno centro a distanza di un’ora una dall’altra. Negli ultimi mesi a Roma è tornato il problema della sicurezza. Tra rapine e furti spesso sfociati poi in omicidio, come il padre e la figlia cinesi uccisi al Pigneto, e vere e proprie esecuzioni in pieno giorno, la Capitale sta tornando ad essere centro di criminalità. Non una zona o un quartiere in particolare, ma sparpagliate su tutto il territorio romano.

Per quanto riguarda le rapine avvenute nella giornata di mercoledì, il primo colpo è avvenuto in via Vittoria, tra via del Corso e piazza di Spagna. E’ successo intorno alle 12. Tre uomini incappucciati sono entrati, armati di pistola, nel negozio di Roberto Coin e hanno minacciato e ammanettato le commesse. Poi hanno preso soldi e gioielli dalla cassaforte, che si erano fatti aprire, razziando anche le vetrine. Il bottino ammonterebbe a circa 500-600mila euro.

Il secondo furto, invece, è avvenuto in un’altra gioielleria in via Arcione, sempre in pieno centro storico, poco prima delle 13. I ladri avrebbero portato via i gioielli esposti in negozio e quelli in cassaforte. La titolare avrebbe raccontato di essersi allontanata per pochi minuti dimenticando la porta aperta.

“Un colpo-lampo, durato 10 minuti, preparato e studiato nei minimi dettagli. Erano due bei ragazzi stranieri, penso dell’Est Europa, distinti e gentili. Sono entrati fingendosi clienti – racconta la titolare della gioielleria di via Vittoria – Parlavano bene l’inglese, ma tra di loro comunicavano in un’altra lingua, sono entrati a volto scoperto, mentre un terzo era all’esterno. Abbiamo avuto paura quando hanno estratto la pistola, intimandoci di aprire la cassaforte – continua la donna – Naturalmente l’abbiamo aperta. Ero terrorizzata. Non ho affatto sospetti, ma il colpo era studiato e preparato. Conoscevano tutto del negozio. Era una rapina ben pianificata. Loro due non li ho mai visti ma magari qualche complice è venuto nei giorni scorsi. Urlavano: “State calme e non vi succederà nulla’ puntandomi l’arma all’altezza del petto. Prima di andar via hanno portato via il filmato delle telecamere”.

“Siamo sempre in allerta. Aspettiamo solo che ci sparino”, ripetono i commercianti della zona. “Non è la prima volta – dice una commessa di via Belsiana – Se succede qualcosa non c’è nessuno. Siamo abbandonati a noi stessi. In centro avviene un po’ di tutto”. “E’ assurdo che queste cose accadano nel cuore della città – dice un gioielliere di via Vittoria – qualcuno ha la pistola sotto al bancone”. La sensazione di insicurezza emerge anche dalle testimonianze di tanti altri commercianti nel dedalo di stradine tra piazza del Popolo e piazza di Spagna.

”Quando scende il sole è tutto terribilmente buio – spiega la titolare di un negozio di abbigliamento – se succede qualcosa non se ne accorge nessuno. Speri solo che non ti accada nulla, siamo vittime dell’indifferenza”. E c’è chi oggi è sicuro di aver visto l’auto dei rapinatori prima del “colpo”. “Era ferma in via Belsiana intorno alle 11.30 – racconta l’uomo – all’interno c’era un uomo. Forse i rapinatori erano 4”. Per Stefano Pizzolato, presidente Associazione Negozi Storici di Eccellenza di Roma, “la rapina avvenuta oggi nel centro storico di Roma è solo la conferma che in tempi di crisi, come quelli che stiamo vivendo, avviene purtroppo un aumento della microcriminalità. Un fenomeno che rientra in questa logica e non è dovuto alla scarsità di controlli che vengono posti in essere dalle forze dell’ordine”.

 

 

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Alessandro Avico