ROMA – Basta un sì per prenderlo… lì. Il messaggio, neppure troppo nascosto, è proprio questo. Messaggio che arriva in uno dei tanti spot che girano in questi giorni sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.
Nella pubblicità elettorale in questione si vede un uomo nella doccia con per terra una saponetta con su scritto: “Basta un Sì”. Soprattutto si vede la saponetta che fa il verso alla parola d’ordine del Sì (basta un Sì appunto) e allude con buona dose di volgarità al fatto che basti un Sì per essere fregati. Sia chiaro, fregati è eufemismo molto eufemistico, l’intenzione degli autori dello spot pro No è molto più, diciamo così, diretta.
Lo spot sul referendum che gira in questi giorni in Rete a favore del No riducendo il Sì ad atto di sodomia ha fatto infuriare Ivan Scalfarotto, deputato del Pd e impegnato per i diritti LGBT, che ne ha chiesto il ritiro. Ma un senso di leggera vertigine e straniamento di fronte a una campagna con questi toni e argomenti è più che lecito provarlo anche se non si è gay o attenti alla sensibilità dei gay. Basta essere appena educati, un filo civili. A quanto pare, vasta impresa al giorno d’oggi.