REGGIO CALABRIA – Gli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria stanno eseguendo una operazione per l’arresto di 15 persone appartenenti alla cosca Commisso di Siderno (Reggio Calabria). Le indagini hanno consentito di svelare un intreccio da politica e criminalita’ organizzata. All’operazione partecipano gli agenti del commissariato di Siderno e del servizio centrale operativo. L’ordinanza e’ stata emessa dal giudice del tribunale di Reggio Calabria che ha accolto la richiesta della Dda.
L’ex consigliere regionale della Calabria, Cosimo Cherubino, l’ex consigliere provinciale di Reggio Calabria, Rocco Agrippo, ed il consigliere comunale di Siderno, Domenico Commisso, sono tra le 15 persone arrestate dagli agenti della squadra mobile nel corso dell’operazione chiamata ‘La falsa politica’ condotta stamane contro la cosca Commisso di Siderno. Secondo l’accusa la presenza all’interno degli enti dei politici arrestati era funzionale agli interesse della cosca della ‘ndrangheta.L’ex consigliere regionale Cosimo Cherubino aveva ricevuto due anni fa un avviso di garanzia per i reati di voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa.
Cherubino, 45 anni è laureato in economia e commercio, ha alle spalle una lunga carriera politica che lo ha visto prima nello Sdi e poi nel Pdl. Nelle elezioni regionali del 2005 fu eletto in consiglio regionale con la lista dello Sdi, riportando, nel collegio di Reggio, 6.689 preferenze. A fine 2009 aveva aderito al gruppo Misto – componente “Socialisti – Riformisti per la Calabria”, ma prima ancora era stato presidente del gruppo del Partito socialista (Pse) costituito in sostituzione dello Sdi. Nelle elezioni regionali del 2010 fu candidato con il Pdl ma non riusci’ ad essere rieletto. In precedenza, Cherubino era stato anche vicepresidente del Consiglio provinciale di Reggio Calabria. La sua prima candidatura arrivo’ quando aveva solo 26 anni e fu eletto consigliere provinciale, poi fu rieletto nel 2002 riportando circa 2.300 voti nel collegio Siderno.
”Continua l’elenco dei candidati al consiglio regionale della Calabria finiti in manette per reati di mafia”. E’ quanto afferma, in una nota, la deputata del Pd Doris Lo Moro. ”Tra le 15 persone ‘appartenenti alla cosca Commisso’, arrestate questa mattina – prosegue Lo Moro – ci sono un consigliere comunale di Siderno, un ex consigliere provinciale e l’ex consigliere regionale Cosimo Cherubino. Quest’ultimo era stato eletto nelle liste dello Sdi nel 2005 con 6.689 voti di preferenza. Alle ultime elezioni regionali e’ transitato nel Pdl ed e’ stato candidato nella lista della provincia di Reggio Calabria, ottenendo 6.546 voti (quasi gli stessi voti, nonostante il cambio di casacca), non sufficienti per essere eletti (nella stessa lista provinciale Santi Zappala’, arrestato a inizio legislatura, aveva ottenuto 11.078). C’e’ da chiedersi se l’aver candidato persone poi inquisite e magari condannate (come Santi Zappala’) possa restare senza conseguenze sui partiti che ne hanno tesaurizzato i voti”.
”Certo la responsabilita’ penale e’ personale e, per quanto riguarda Cherubino, candidato non eletto alle ultime elezioni regionali – sostiene la parlamentare – si e’ ancora davanti ad un arresto e non ad una condanna. Ma, davanti al fatto, che per i partiti non sembrano sufficienti gli impegni formali e i codici etici, il legislatore deve essere capace di trovare un qualche (parziale) rimedio. In base a queste considerazioni ho presentato un emendamento alla proposta di legge sul finanziamento ai partiti, in discussione alla Camera, che prevede una decurtazione in danno dei partiti o movimenti che hanno candidato un soggetto poi eletto, condannato con sentenza definitiva per reati contro la pubblica amministrazione ovvero per voto di scambio o per reati di mafia. Gli episodi giudiziari che si susseguono in tutt’Italia, a carico di politici e di eletti, dovrebbero agevolare la condivisione dell’emendamento che lascia comunque aperta una questione politica (e morale) non risolvibile con la sola riduzione dei contributi”.