I carabinieri erano arrivati nel campo alla ricerca di una refurtiva. Hanno fatto controlli, ascoltato persone, chiesto documenti, com’è prassi in blitz del genere. Il campo è composto da sette palazzine e arrivati in una delle abitazioni hanno trovato una porta chiusa. Hanno tentato di aprirla ma senza successo, tanto che hanno dovuto sfondarla. All’interno non c’erano gioielli o materiale rubato. C’erano 6 ragazzini in condizioni fisiche definite critiche: difficoltà a muoversi, a parlare. Difficoltà, una volta usciti, a sopportare con lo sguardo la luce del sole di novembre.
La nonna dei ragazzini, nel frattempo identificata (Fiorina Amato, 60 anni) ha detto che si erano nascosti nella stanza di loro volontà per sfuggire ai controlli dei carabinieri. Ma la spiegazione non è stata ritenuta sufficiente, soprattutto viste le condizioni dei ragazzi. Del caso si stanno già occupando la procura dei minori di Reggio Calabria e la procura di Palmi.