Regioni in zona rossa da lunedì 15 marzo, sono 10: Lazio, Veneto, Lombardia, Piemonte... FOTO ANSA
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 15 marzo. Passano in area rossa le Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento che si aggiungono a Campania e Molise che restano in area rossa. È quanto si apprende da fonti del Ministero della Salute.
Verifiche in corso sulla Basilicata.
Articolo aggiornato alle 19:34
L’Italia sarà invece tutta in zona rossa dal 3 al 5 aprile, compresi quindi i giorni di Pasqua e Pasquetta. Dalla zona rossa nazionale saranno esentate le Regioni che in quel momento si troveranno in zona bianca (attualmente solo la Sardegna).
Dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile (3, 4 e 5 è zona rossa nazionale), nelle Regioni arancioni “è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno”, tra le 5 e le 22, “e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”. E’ quanto si legge nello schema di decreto legge sottoposto dal governo alle Regioni. Lo spostamento non è consentito nelle REgioni in zona rossa.
Pasqua e Pasquetta in zona rossa quindi, esattamente come lo scorso Natale e lo scorso Capodanno. Tutto chiuso, negozi, ristoranti e spostamenti vietati tra Comuni. Rimane ancora da capire se ci saranno delle deroghe per i piccoli Comuni mentre con ogni probabilità sarà consentito andare a trovare un parente o un amico una sola volta al giorno, come era stato a Natale.
Autocertificazione zona rossa da lunedì 15 marzo: scarica il modulo in PDF.
Ma cosa significa in concreto la zona rossa per la maggior parte delle Regioni da lunedì 15 marzo? Sarà di fatto un lockdown. Scuole di ogni ordine e grado in didattica a distanza. Bar, ristoranti e negozi chiusi. Spostamenti limitati, cioè possibilità di uscire da casa solo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità. Nessuna possibilità di andare a trovare parenti e amici una volta al giorno.