
PALERMO – Renato Schifani non sarĂ indagato per mafia a Palermo. Il gip Vittorio Anania ha archiviato l’inchiesta contro l’ex presidente del Senato depositando le motivazioni la mattina del 28 ottobre.
Cadono dunque le accuse di concorso in associazione mafiosa, dato che i contatti di Schifani con gli ambienti mafiosi, scrive nella motivazione il gip, riguardavano la sua attività di avvocato e non di politico.
Lo confermano le motivazioni dell’archiviazione del Gip Vittorio Anania che ha accolto le richieste in tal senso dei pm Paolo Guido e Nino Di Matteo. Caso chiuso dunque, stando alle motivazioni del gip in cui si legge che
“sono emerse talune relazioni con personaggi inseriti nell’ambiente mafioso o vicini a detto ambiente, nel periodo in cui lo Schifani era attivamente impegnato nella sua attivitĂ di legale, civilista, e di esperto in diritto amministrativo”.
Ma si tratta di relazioni che riguardano l’esercizio della professione forense e che non valgono
“per sostenere un’accusa in giudizio, tanto piĂ¹ che, a prescindere dalla consapevolezza dell’indagato sull’effettiva caratura mafiosa dei suoi interlocutori, tali condotte si collocano perlopiĂ¹ in un periodo ormai lontano nel tempo (primi degli anni ’90). Fatti per i quali opererebbe in ogni caso la prescrizione, in assenza di successive e piĂ¹ aggiornate emergenze, che possano valere ad attualizzare il significato di azioni e comportamenti astrattamente riconducibili al reato”.
Risultate prive di riscontro poi le accuse del pentito di Villabate, Francesco Campanella, circa la
“manipolazione del piano regolatore del paese a favore di esponenti mafiosi come Antonino MandalĂ e il figlio Nicola”.
Schifani si era occupato di quella materia come esperto di diritto amministrativo. Non hanno inoltre alcun valore le affermazioni di TotĂ² Riina, intercettate in carcere (“Ăˆ una mente… il paese di lui era mandamento nostro”). E infine lo stesso costruttore e testimone di giustizia Innocenzo Lo Sicco dice che la consulenza di Schifani su alcuni palazzi da lui realizzati era “assolutamente legale”.
