Il quotidiano Repubblica ha pubblicato oggi una foto del “signor Franco” l’uomo dei servizi segreti per anni in contatto con l’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino e al centro di molti misteri di mafia che hanno investito il capoluogo siciliano negli ultimi decenni. Lo scatto è preso dal giornale gratuito romano “Parioli Pocket”.
Pochi minuti dopo l’immissione della notizia e della foto nel sito web del quotidiano, entrambe sono state tolte, forse anche a seguito della non conferma da parte della Procura di Caltanisetta che fa sapere che l’uomo non è stato né identificato dagli inquirenti, né, tantomeno, iscritto nel registro degli indagati.
“E’ del tutto infondata – spiega poi la procura di Firenze – la notizia che riferisce di un’iscrizione nel registro degli indagati a Firenze di quello che viene individuato come il cosiddetto signor Franco”.
Ci sarebbe proprio la mano di un tal “Franco” dietro l’organizzazione e gestione delle stragi mafiose e del “papello” al centro della trattativa tra Cosa Nostra e lo Stato. L’agente segreto è stato indagato nell’ambito delle inchieste sulle stragi di Capaci e via D’Amelio dalla procura di Caltanissetta. Ma fino ad ora il suo era rimasto solo un nome. Ora, grazie a questa immagine, se ne conosce finalmente il volto.
La Procura di Caltanisetta, però, aveva smentito un’identificazione certa della foto dello 007. Massimo Ciancimino, il figlio dell’ex sindaco di Palermo, cui sarebbe stata mostrata la foto, si sarebbe dichiarato “non in grado di riconoscere l’uomo di cui ha più volte raccontato nelle sue tesatimonianze”. Ciancimino avrebbe detto che si potrebbe trattare dello 007 ma di non esserne sicuro. Il motivo? “La foto non è chiara”.
Del fantomatico “signor Franco” aveva tanto parlato il figlio dell’ex sindaco di Palermo. Secondo le dicharazioni di Massimo Ciancimino, infatti, il “signor Franco” avrebbe avuto rapporti col padre anche quando era in galera e, in seguito, mentre era ai domiciliari. Era a conoscenza anche della storia del “papello” e, prima che Massimo decidesse di raccontarla, fino a qualche mese fa lo andava a trovare consigliandolo di non parlare troppo con i magistrati perché “sarerbbe stato protetto”.
Lo stesso “signor Franco” avrebbe consigliato a Ciancimino un viaggio all’estero nel periodo in cui fui catturato Bernardo Provenzano. Gli investigatori non escludono che il funzionari dei servizi abbia avuto rapporti anche con Riina e Provenzano. Ora le procure di Palermo, Caltanissetta, Firenze (per la strage di via dei Georgofili) e Roma stanno scandagliando i filoni investigativi non solo sull’uccisione di falcone e Borsellino, ma anche sugli attentati del ’93 a Milano, Firenze, Roma.
