Cronaca Italia

Riccione, prof accusato di rapporti con la studentessa: “Ha fatto lei il primo passo”

Riccione, prof accusato di rapporti con la studentessa: “Ha fatto lei il primo passo”

RIMINI – “Ho sbagliato, ma è stata lei a fare il primo passo”: sarebbe questo, secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa, il contenuto di quanto ha detto agli inquirenti il professore di 46 anni di Riccione arrestato con l’accusa di aver avuto rapporti sessuali con una studentessa quindicenne.

Sentito dal giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia, il docente avrebbe ammesso di aver scambiato messaggi con la ragazza, ma ha escluso di avere avuto con lei qualsiasi tipo di contatto fisico. “Ho sbagliato”, avrebbe detto davanti al giudice, sostenendo che sarebbe stata la ragazzina a fare il primo passo, chiedendogli l’amicizia su Facebook.

Gli avvocati difensori dell’uomo, Alessandro Buzzoni di Rimini e Roberto Brunelli di Pesaro, avevano chiesto la sostituzione della misura cautelare in carcere con i domiciliari, ma il gip ha confermato il carcere.

Il docente, 46 anni, originario della provincia di Pesaro, è accusato di aver inviato alla ragazzina un file audio con esplicite richieste sessuali poi circolato tra vari telefonini nella scuola. L’indagine è nata dalla segnalazione del preside dell’istituto che aveva raccolto a sua volta quella di alcune mamme.

A pochi giorni dalla vicenda del professore di liceo di Roma, accusato di aver molestato le sue studentesse, ora un copione simile si replica in una scuola superiore di Riccione. Subito dopo la scoperta dei messaggi e la denuncia da parte del preside e di altre mamme di studentesse della scuola, l’uomo è rimasto in servizio. La mattina del 30 gennaio il giudice per le indagini preliminari ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per il professore.

La ragazzina ha ammesso la relazione, sottolineando che era consenziente, e lei stessa aveva divulgato alle amiche e alle compagne di scuola i messaggi vocali inviati dal docente e amante. “Il tuo amore me lo devi dimostrare. Puoi farmi vedere quello che sai fare, ma senza farlo sapere. Basta che non ci vedano”, questo e altro è emerso dai messaggi che sono finiti nelle mani degli inquirenti.

Published by
Maria Elena Perrero