«Non ho nulla da nascondere, abbiamo chiarito tutto». Con queste parole l’amministratore delegato di Fastweb Stefano Parisi, ha lasciato l’ufficio del procuratore aggiunto del tribunale di Roma, Giancarlo Capaldo, dove è stato ascoltato per circa tre ore nell’ambito dell’inchiesta sul maxi riciclaggio di circa due miliardi di euro.
Parisi nell’inchiesta risulta indagato per associazione a delinquere transnazionale pluriaggravata. L’ad che era accompagnato dal suo legale, Gildo Ursini, ha ribadito ai cronisti la sua «piena collaborazione con l’autorità giudiziaria».