Rifiuti. Crisi in Campania? Ecco la ricetta della Sicilia

Raffaele Lombardo

Vendere i rifiuti al miglior offerente ”potrebbe essere una soluzione alla situazione emergenziale che vivono Napoli e la Campania”. Il governatore della Sicilia, Raffaele Lombrado, leader dell’Mpa, a Napoli per il primo congresso regionale del partito, indica una possibile strada da seguire per affrontare il problema rifiuti perché ”l’alternativa, fin quando il sistema non entra a regime, sono le discariche oppure come abbiamo fatto noi e potrebbe funzionare anche per voi”.

In passato, la Campania ha inviato in Germania i suoi rifiuti con un costo molto elevato. ”Quando si è potuto fare – sottolinea Lombardo – anche noi ci siamo rivolti ad altri Paesi come l’Olanda o la Germania”.

In Olanda, ha spiegato Lombardo, esiste una rete di termovalorizzatori che sovrastimava la produzione dei rifiuti del territorio e che ora ha bisogno di immondizia da bruciare per funzionare.

”A noi – dice – ora propongono di vendere i nostri rifiuti 70 euro invece che a 200. Come soluzione emergenziale può essere presa in considerazione”.

Sui tempi, dieci giorni, che il Governo ha previsto occorrano per risolvere l’attuale crisi campana, Lombardo ritiene che l’esecutivo abbia ”tutti gli strumenti finanziari e organizzativi per fronteggiare un’emergenza complessa come quella campana”.

”Se ha detto che occorrono dieci giorni, credo che dovrebbe farcela – afferma – poi se invece sono 12 giorni non casca il mondo”.

Se la Sicilia non vive la stessa crisi dell’immondizia come accade invece alla Campania, è anche perché ”siamo riusciti a tamponare piccole emergenze”.

”Anche nel nostro caso siamo in presenza di un impegno non mantenuto da parte del Governo – aggiunge – Era previsto che noi ottenessimo 200 milioni, attinti dai Fas, che sarebbero serviti per la realizzazione di discariche e per gli impianti di pretrattamento. Ma questi fondi non sono arrivati”.

Il piano di investimento dei Fas è stato approntato nel luglio 2009, fa sapere Lombardo, la delibera è stata pubblicata, ma ”non è seguito, da parte del Governo, il decreto di trasferimento ed è un’anomalia visto che è passato più di un anno”. Ciononostante ”noi cerchiamo di cavarcela da soli”.

La Regione Sicilia ha approntato un piano centrato ”non più sui termovalorizzatori, ma basato su un sistema di differenziazione dei rifiuti, sugli impianti di compostaggio e poi gli inceneritori”. ”Andando avanti di questo passo e con il buon senso dei cittadini – conclude – noi non dovremmo trovarci nelle stesse vostre condizioni”.

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Maria Elena Perrero