Gli scontri a Terzigno, Boscoreale, Trecase, avevano già fatto vedere il peggio, con gli scontri, le proteste degli abitanti, le cariche della polizia.
E oggi, 24 ottobre, è successo quello che forse in molti temevano: che in tutto questo caos rifiuti qualcuno c’ha rimesso la pelle.
E’ successo a Giugliano, uno dei comuni del vesuviano coinvolti nell’emergenza. Un tecnico dell’Asia, l’azienda per l’igiene ambientale di Napoli, è stato travolto da una pala meccanica nello stabilimento Stir per il trattamento dei rifiuti.
Si chiamava Silvano Di Bonito, capoturno della Stir. Originario di Portici (Napoli), aveva 49 anni. Stava lavorando con altri colleghi. Ad un certo punto si sarebbe allontanato per entrare in un capannone. Qui, mentre erano in corso le operazioni di smaltimento dei rifiuti, è stato investito da una pala meccanica. E’ morto prima ancora che l’ambulanza del 118 potesse soccorrerlo.
Era entrato nell’ Asia all’inizio dell’anno, quando l’azienda aveva preso in gestione gli impianti Stir di Giugliano e di Tufino. Oggi non avrebbe dovuto lavorare, ma è stato chiamato per affrontare l’emergenza.
Sindacalista della Cisl, era considerato un tecnico esperto. Sua moglie è in attesa di un altro figlio.
Subito sono arrivate le condoglianze delle autortà: il presidente della Campania, Stefano Caldoro, si è detto “vicino alla famiglia del lavoratore che ha perso la vita mentre faceva il suo dovere, lavorando di domenica in via eccezionale perché gli era stato richiesto un lavoro in più”.
Anche il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, non ha fatto mancare il proprio messaggio, inviando alla famiglia Di Bonito “le condoglianze più sincere e sentite da parte nostra e del Governo, che è stato informato”.
L’attività nell’ impianto di Giugliano è stata sospesa.
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