No dei sindaci dei comuni vesuviani: non hanno firmato il documento stilato ieri durante il vertice in prefettura. Un “no”, quindi, all’intesa col governo e con Bertolaso. ” Continueremo a cercare il dialogo, da parte di Bertolaso c’è l’interesse a mantenere gli impegni”, ha commentato il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, lasciando la prefettura. E nel pomeriggio di oggi, 24 ottobre, Betolaso è netto: “Non arretriamo di un passo. Andremo avanti con l’accordo, rispettando i punti del decreto”.
”Napoli sarà pulita entro 3-4 giorni”, ha assicurato Bertolaso nella conferenza stampa tenuta in prefettura insieme al presidente della giunta regionale campana Stefano Caldoro. In città è partita da questa notte una raccolta straordinaria.
Bertolaso ha inoltre confermato che Cava Sari, la discarica di Terzigno già in funzione, resterà chiusa per tre giorni, nel corso dei quali saranno eseguite analisi sull’ aria e sull’ acqua, con riferimento ad un eventuale inquinamento della falda acquifera. Una volta conosciuti i risultati della analisi, la discarica sarà riaperta ed accoglierà solo i rifiuti dei Comuni vesuviani compresi nella ”zona rossa”.
Il “no” dei sindaci non fa arretrare il governo, che anzi conferma di andare avanti secondo l’iter segnato dal documento contestato: congelare, per il momento, l’idea di aprire Cava Vitiello, a Terzigno, il mega invaso destinato ad ingoiare milioni di tonnellate di spazzatura. Bertolaso aveva proposto nel vertice di chiedere al Parlamento di escludere questa seconda contestata discarica dai siti previsti dalla legge del 2008, bonificando invece cava Sari. Questi i risultati cui era giunto sabato sera l’attesissimo vertice, in prefettura, a Napoli, tra Bertolaso e i sindaci dei quattro comuni interessati.
Un quantitativo di materiale esplosivo è stato trovato poco fa dalla polizia in un piazzale non lontano dalla rotonda Panoramica, che è diventato il quartier generale dei rivoltosi e che da qualche giorno è lo scenario degli scontri tra una falange di violenti e le forze dell’ordine.
Secondo quanto si apprende non si tratterebbe di un quantitativo eccessivo ma non si esclude che sia stato depositato in quel luogo da chi forse anche nei prossimi giorni avrebbe voluto riaccendere lo scontro. Sul materiale sequestrato sono in corso accertamenti.
La protesta nella notte scorsa non si è fermata: tra i manifestanti di Terzigno non mancano coloro che insistono chiedendo anche la chiusura di Cava Sari. Quel che è certo è che la situazione resta tesa. Tra i punti del documento, anche la cessazione “immediata” delle proteste dei cittadini che da giorni manifestano contro l’apertura di Cava Vitiello. (Guarda il video).
Dopo una manifestazione di protesta sul selciato gli agenti hanno anche trovato una molotov non esplosa, mentre almeno altre tre molotov sono state fatte esplodere a poca distanza da un mezzo della polizia. E ancora lanci di pietre verso i poliziotti e masserizie date alle fiamme lungo la strada che collega la rotonda Panoramica al centro di Boscoreale.