RIMINI – I carabinieri di Rimini hanno eseguito stamani un'ordinanza cautelare firmata dal Gip Sonia Pasini nei confronti di sei riminesi (cinque agli arresti domiciliari, una all'obbigo di dimora), indagati a vario titolo per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in alberghi di lusso del tutto all'oscuro dei traffici.
Si tratta di Pierpaolo Tamburini, 48 anni, portiere d'albergo; Carlo Giammaria, 47, facchino d'albergo; Franco Cogoni, 53, di San Clemente, portiere d'albergo; Renato De Leo, 56, Bellaria Igea Marina, portiere d'albergo (arresti domiciliari); Mauro Catani, 38, portiere d'albergo; M.T., 26, portiere d'albergo e' stato sottoposto a obbligo di dimora).
L'operazione, denominata ''Movida'', il termine convenzionale ''movimento'' utilizzato dagli indagati e dalle prostitute in relazione alla presenza di potenziali futuri clienti, trae origine da informazioni acquisite nell'ambito di un'altra indagine relativa a furti di suppellettili e preziosi avvenuti il 30 marzo 2010 all'interno del Grand Hotel di Rimini. Le indagini, coordinate Pm Davide Ercolani e condotte tra l'aprile e il novembre 2010 hanno permesso di disarticolare una ''rete'' di portieri notturni di prestigiose strutture alberghiere riminesi – le cui proprieta' e direzioni sono risultate estranee ai fatti contestati – i quali, con modalita' collaudate e sistematiche, in concorso tra loro, procacciavano e ''mediavano'' incontri tra clienti e prostitute, concordando anche il prezzo delle prestazioni (tra i 150 e i 300 euro).
I portieri richiedevano successivamente alle prostitute, quale contropartita per la mediazione, una percentuale, in genere il 30%: qualcuno, in alternativa o in aggiunta, anche prestazioni sessuali gratuite. Le prostitute, di eta' compresa tra i 19 ed i 30 anni, erano per lo piu' originarie dell'est europeo (romene, polacche, ungheresi, ucraine e lettoni) e versavano volontariamente la percentuale ai portieri che procuravano loro i clienti. ''Le quattro strutture alberghiere interessate, tutte a 5 stelle, sono ubicate in Rimini – scrivono i carabinieri – e sono inconsapevoli vittime di dipendenti infedeli''.
E' stato anche riscontrato che alcuni portieri o facchini, approfittando della loro attivita' lavorativa, perpetravano dei furti all'interno degli stessi alberghi, sottraendo posate, argenterie, suppellettili e oggetti di corredo per importi pari a diverse migliaia di euro. Per questo e' stata arrestata una persona che, a seguito di perquisizione domiciliare, era stata trovata in possesso di materiale furtivo e anche di un fucile artigianale cal. 16 (privo di matricola) e del relativo munizionamento. E' stata recuperata e restituita parte della refurtiva per un importo complessivo di circa 15.000 euro.