La professoressa Roberta è una no vax e no green pass della prim’ora, non vaccinata, ha deciso di non farsi neanche i tamponi ed è quindi sospesa, con multa, dalla scuola media di Fabriano dove insegnava italiano. “Sì, devo fare qualche rinuncia, perché gli insegnanti sospesi dal lavoro non hanno lo stipendio – racconta -. Io ho attinto ai miei risparmi e si va avanti uguale, forse in maniera un pochino più libera perché la scelta che ho fatto è vicina al mio modo di essere”.
La storia della professoressa no vax
Questo periodo, nonostante i sacrifici, è stato per lei una crescita interiore. Cosa cambierà per lei con l’obbligo vaccinale che è entrato in vigore? All’Ansa dice: “Il dirigente scolastico ci deve far recapitare l’invito alla vaccinazione, abbiamo del tempo per esibire una documentazione che può essere il vaccino o il differimento o l’esonero. Io penso che valuterò le opzioni e prenderò una decisione che è vicina a tutto ciò che ho fatto fino ad adesso”.
C’è spazio per un ripensamento dovuto all’obbligo vaccinale? “Non lo so – risponde -, avevo dei dubbi già prima, mi ero presa del tempo per vaccinarmi perché avevo avuto il covid e avevo gli anticorpi. Avevo sentito un’informazione equivoca sugli effetti del vaccino, prima per un’età poi per un’altra… C’è stata una comunicazione poco chiara”.
E i figli?
E questi tre mesi non l’hanno convinta. Anche i due figli di Roberta, 12 e 15 anni non sono vaccinati e non hanno il green pass. “I miei figli condividono le mie scelte e fanno una vita normale, vanno a scuola tengono le distanze, portano la mascherina. Entrambi fanno atletica che è uno sport individuale all’aperto che si può praticare senza green pass e solo quando fanno le gare si devono fare il tampone”. Certo ci sono delle rinunce che anche loro devono fare, ad esempio il cinema ma – conclude la prof – “Pazienza”.