Roberta Ragusa, amica: “Prima di sparire disse a Logli: ti rovino”

Roberta Ragusa, amica: “Prima di sparire disse a Logli: ti rovino”

PISA – Roberta Ragusa minacciò il marito dopo averne scoperto i tradimenti? Ed è sparita per questo? E’ quello che sostiene una sua amica, una donna che ha raccontato gli ultimi giorni, piuttosto tesi, della donna prima di scomparire. “Roberta, oltre a essere una donna solare e molto amichevole, ma comunque riservata nella sua vita privata, ultimamente mi stava confidando che con il marito vi fossero dei litigi per presunte infedeltà da parte di lui, era persino sicura di chi fosse e di conoscere l’amante”. In uno di questi litigi Roberta sarebbe arrivata a dire: “Ti rovino”. E negli ultimi giorni non mancano le novità su questo caso.

Fabrizio Peronaci, giornalista del Corriere della Sera, dalla sua pagina Facebook ha rivelato un altro importante aggiornamento. Peronaci ha pubblicato una foto con una immagine choc, quella di una tomba anonima con una croce di legno, ai margini di un boschetto, e posto una domanda: “E se lì sotto ci fosse Roberta?”.

“Per mesi e anni è stata cercata ovunque, grazie alla mobilitazione di centinaia di volontari, dei migliori investigatori, di veggenti e sensitive”, e se invece Roberta “era davanti agli occhi di tutti? – si chiede Peronaci su Facebook – Se fosse successo come nel più classico dei racconti polizieschi? La prova-regina era lì, nel punto più esposto, ma nessuno riusciva a vederla, esattamente come la lettera rubata di Edgar Allan Poe”. La foto è stata inviata a Peronaci il 16 giugno 2016, alle ore 18.39 ed è stata “un’emozione forte, da togliere il fiato”. “Ti mando una cosa da brividi”, avrebbe scritto nella didascalia la “fonte” segreta del giornalista, aggiungendo le indicazioni su come arrivare alla semplicissima tomba. La tomba ‘’artigianale’’ è stata ritrovata in un “luogo conosciuto, da qualche mese al centro di molte attenzioni e attese. Al margine del famoso boschetto vicino la stazione ferroviaria di San Giuliano Terme. Si troverebbe “oltre una rete di recinzione in passato più volte divelta, forse per consentire il passaggio di auto. Un paio di metri sulla destra sono state trovate, qualche settimana fa, le due tronchesi di cui è già stata data notizia”. Sembra che nei pressi del boschetto ci siano state manovre sospette, e poi un misterioso incendio nel marzo 2012. Non solo. All’indirizzo del giornalista, qualche giorno fa, è stata inviata anche una foto di una tomba senza lapide al cimitero di Orzignano. Un piccolo cimitero, spesso incustodito, poco distante dal boschetto e un sms che recitava: ‘’Ci sei quasi’’. Un messaggio che sembrerebbe confermare le rivelazioni fatte da Peronaci sul suo profilo Facebook. Questi elementi erano già stati valutati dagli inquirenti tempo addietro, ma il tutto era stato poi accantonato. Scrive Peronaci su Facebook: “Il nuovo spunto investigativo si fonda su due fotografie scattate all’interno del camposanto, una delle quali (a me trasmessa da persona affidabile) ritrae una tomba posta in alto, priva di marmo frontale, con un cognome e nome diffusi in Toscana, scritti con un graffito: Vanni Emilia. Perché tanta sciatteria? La lapide era forse caduta? Oppure erano intervenute manomissioni?”.

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Elisa D'Alto