PISA – “Quando avremo letto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e gli atti in mano alla procura valuteremo se chiedere o meno di farci interrogare oppure quali altri atti suppletivi sia necessario fare” dice Roberto Cavani, difensore di Antonio Logli, il marito di Roberta Ragusa accusato di omicidio e occultamento di cadavere per la scomparsa della moglie avvenuta la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Ieri, giovedรฌ 17 aprile, la scadenza dei termini per le indagini preliminari.
“Sarร una mole imponente di materiale – ha aggiunto Cavani – e spero di avere il tempo previsto dalla legge (20 giorni, ndr) di leggere tutto ed elaborare una strategia difensiva insieme al mio assistito. Di sicuro il fatto di avere scelto di avvalerci della facoltร di non rispondere in fase preliminare non puรฒ essere considerata una scelta definitiva. Valuteremo il da farsi solo quando avremmo letto le carte della procura”.
“E’ stato un confronto sul lavoro svolto – ha detto Enrico Maria Gallinaro, legale delle cugine romane di Roberta Ragusa parlando del confronto avuto con il pm titolare delle indagini, Aldo Mantovani – ed entrambi abbiamo convenuto che anche in assenza di un corpo il processo si puรฒ fare per accertare le responsabilitร sfruttando una puntuale e attenta ricostruzione con gli elementi a disposizione. Credo che l’indagine abbia fatto il possibile e non presenti contraddizioni circa gli indizi di colpevolezza raccolti a carico di Logli. Ora sarร interessante vedere quale sarร la strategia che sceglierร : se non chiederร di essere interrogato in questa fase significa che ritiene insufficienti gli indizi raccolti e non intende fornire ulteriori spiegazioni”.