PISA – “Cercatela nel cimitero”. In quel cimitero che è a pochissima distanza dalla villa dove viveva Roberta Ragusa, la donna di Pisa scomparsa la notte del 13 gennaio. E’ la conclusione cui sono giunti gli amici della donna ed è la conclusione verso cui si starebbe orientando anche la magistratura che indaga sulla sparizione di Roberta. Conclusione che non lascia presagire nulla di buono ma che, racconta il Corriere della Sera, muove da una serie di indizi.
Prima di tutto ci sono gli amici di Roberta che su quello che possa essere accaduto alla donna hanno “indagato” e hanno notato qualcosa di anomalo proprio nel cimitero che è a tre minuti di macchina da via Ulisse Dini. Sono soprattutto gli amici della palestra frequentata dalla donna: hanno raccolto materiale, organizzato una “Associazione per Roberta” e incaricato una task force in cui figurano tra gli altri la criminologa Imma Giuliani. Quindi hanno preso tutta la documentazione raccolta e l’hanno girata ai magistrati.
E le conclusioni della relazione portano dritti al cimitero. Gli indizi non mancano: si va dal pezzo di terreno che era intatto prima della scomparsa di Ragusa e che poi appare smosso, “come se qualcuno avesse scavato”, fino al ritrovamento di alcuni vestiti proprio nel camposanto. Che siano o meno di Roberta è da verificare ma la pista non può essere trascurata.
Così i magistrati, racconta il Corriere, hanno deciso di vederci chiaro proprio a partire dal cimitero. Per ora le ricerche si sono rivelate false piste: il corpo di Roberta è stato cercato nel pozzo vicino casa qualche settimana fa. Prima ancora, ad una quarantina di km da casa della donna era stato trovato un pigiama in un bosco. Non era però della donna scomparsa. Ora la pista del cimitero.