ROMA – “L’ho incontrata qui a Cannes nel maggio 2012 (quattro mesi dopo la scomparsa, ndr) e ho perfino parlato con lei, ma quando le dissi che l’avevo riconosciuta lei si è allontanata”. Lei, secondo un testimone, sarebbe Roberta Ragusa, la donna svanita nel nulla la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. L’uomo, un italiano residente in Francia e che lavora presso un ristorante di Cannes, è già stato sentito nell’ambito delle indagini difensive anche dal difensore del marito della donna.
Secondo quanto appreso e riferito dall’Ansa, l’italiano avrebbe contatto anche nei mesi scorsi la procura di Pisa per riferire dell’avvistamento e di non avere poi saputo più nulla fino alle scorse settimane quando alcuni agenti di polizia giudiziaria lo hanno raggiunto a Cannes e lo hanno preso a verbale.
Questa testimonianza è solo l’ultima di un lungo elenco di dichiarazioni di presunti o veri testimoni sul caso Ragusa. Nei mesi scorsi erano state raccolte anche le parole di Filippo Campisi, il vigile del fuoco che dice di aver sentito un urlo davanti all’incrocio di via Gigli (una strada adiacente alla palazzina dove viveva l’imprenditrice pisana svanita nel nulla, ndr) la notte della scomparsa: “Ho sentito un urlo di donna molto forte, spaventato o comunque di attenzione, come una richiesta di aiuto. Non mi sono fermato perché ho sentito un urlo, non è che ho visto una scena cruenta. Conoscendo il mio carattere, se avessi visto un’aggressione o qualcosa del genere mi sarei fermato o per lo meno avrei chiamato le forze dell’ordine. E’ un ricordo che mi è tornato alla mente in questi ultimi giorni, l’avevo rimosso”.