Roberta Ragusa, la lettera dal carcere di Antonio Logli: “Non so dove si trova. Dovrei essere in libertà”. Logli, marito della Ragusa condannato a 20 anni di carcere per l’omicidio della moglie, continua a dichiararsi innocente e torna a farsi sentire attraverso questa lettera inviata al programma tv di Rete 4 “Quarto Grado”.
Roberta Ragusa, Antonio Logli: “Continuo a professare la mia innocenza, non le ho fatto del male”
Riportiamo di seguito, un estratto della lettera inviata da Logli a Quarto Grado. “Continuo a professare la mia innocenza. I miei genitori sono anziani e vorrei poterli riabbracciare da uomo libero. Il mio nuovo avvocato è Andrea Vernazza, finalmente mi sento nelle mani giuste”.
Antonio Logli: “Non ho fatto del male a Roberta Ragusa, dovrei essere in libertà”
La lettera di Logli prosegue: “Io stesso ho trascorso l’estate a leggere tutte le carte del mio processo. Una ad una tutte le criticità della mia condanna. Mi sono reso conto che avrei dovuto farlo prima. E’ incredibile come tutto sia stato costruito per ritagliare la figura di mostro da prima pagina. Per la scomparsa di Roberta Ragusa bisognava trovare un colpevole e hanno deciso che dovevo essere io.
In carcere continuo a lavorare nel lanificio nella produzione di lenzuola e coperte, e presto tornerò a seguire laboratori di lettura. Sono consapevole che la casa di reclusione di Massa offra opportunità rieducative, ma io dovrei stare altrove. A casa, con i miei affetti più cari. Io non so dove sia adesso Roberta. L’unica certezza che ho è che non sono stato io a farle del male“.