ROMA – Loris Gozi, testimone chiave nel caso della scomparsa di Roberta Ragusa, in una lettera all’agenzia di stampa Ansa si dice favorevole a parlare ancora agli inquirenti: “Ho detto la verità e non ho nulla da temere, è giusto che Roberta abbia giustizia”. La procura continua a ritenere Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, responsabile della scomparsa della donna dalla sua abitazione vicino a Pisa, nel gennaio 2012. Ma a maggio il Gip ha prosciolto Antonio Logli.
La testimonianza di Gozi era stata invece fondamentale per sostenere le tesi dell’accusa. Nella fase iniziale delle indagini Loris Gozi aveva detto di aver visto Logli litigare con una donna in strada alla stessa ora in cui invece l’accusato sosteneva di essere andato a dormire lasciando la moglie in cucina a compilare la lista della spesa, per poi denunciarne la scomparsa solo il mattino seguente al suo risveglio. Sarebbero almeno altre due le voci sentite dagli inquirenti a conferma della versione del supertestimone, che ora si dice pronto a “sottoporsi ancora all’esame testimoniale”. La lettera poi prosegue: “Anche se all’inizio non avevo raccontato tutto perché la mia famiglia desiderava che restassi fuori dalla vicenda, poi la coscienza mi ha indotto a riferire quanto avevo visto e sentito”.
Alla fine di maggio 2015 il Gip responsabile del caso ha prosciolto Antonio Logli sottolineando “l’insussistenza dei fatti contestati” e ritenendo gli elementi acquisiti agli atti “insufficienti, contraddittori e non inidonei a sostenere l’accusa”.