La Nazione riferisce i particolari:
A un primo esame la ciocca sembra essere composta dacapelli veri e potrebbe essere un’extension. Il reperto sarà fatto analizzare in un laboratorio al quale il pubblico ministero Aldo Mantovani, che conduce l’inchiesta, affiderà l’incarico di cercare di estrarre il dna e così confrontarlo con quello di Roberta Ragusa, che ovviamente è già da tempo in possesso degli investigatori. Per avere i risultati ci vorrà non meno di una settimana.
Intanto continuano a far discutere le dichiarazioni dell’ultima testimone sentita in procura, una escort contatta da Antonio Logli su un sito a luci rosse:
“Quell’uomo mi era rimasto impresso: mi ero chiesta, infatti, perché uno raccontava di avere una bellissima moglie e un’amante giovane e devota, andasse a cercare di fare sesso con una come me.”
La donna – una cinquantenne versiliese, separata e madre di due figli – “ha anche detto che Logli le aveva confidato di vivere un matrimonio infelice e di non potersi separare per evitare gravi ricadute economiche”.