PISA – Roberta Ragusa, le ultime notizie. La procura di Pisa ha iscritto nel registro degli indagati Sara Calzolaio, amante di Antonio Logli e Valdemaro Logli (padre di Antonio), “per entrambi l’accusa ipotizzata sarebbe di favoreggiamento” (fonte La Nazione). Un nuovo tassello nel complesso caso della scomparsa di Roberta Ragusa, la donna di 45 anni scomparsa dalla sua casa di Gello di San Giuliano Terme (Pisa) la notte tra il 13 e il 14 gennaio. Unico indagato, fino a ieri, era Antonio Logli, il marito di Roberta Ragusa.
L’iscrizione nel registro degli indagati dell’amante e del padre di Antonio Logli consentirà al pm Aldo Mantovani di poter effettuare analisi approfondite nelle loro auto e soprattutto nel furgone del marito di Roberta Ragusa: martedì il nucleo di investigazione scientifica dovrebbe dunque passare al setaccio tre vetture, il furgone di Geste in uso ad Antonio Logli – nel quale una testimone ha detto di aver visto due fazzoletti di carta insanguinati – e le vetture dei due nuovi indagati.
I Ris così in questi giorni torneranno a Pisa per esaminare il furgone e le auto dei nuovi indagati: il padre di Logli e Sara. Nel centro del mirino degli investigatori soprattutto il furgone utilizzato a lavoro da Antonio Logli. Perché? Tutto inizia con le dichiarazioni di una testimone.
Un testimone, infatti, ha dichiarato “di aver visto fazzolettini sporchi di sangue nel furgone utilizzato per lavoro da Antonio Logli (per ora l’unico indagata per la scomparsa di Roberta Ragusa).” Il mezzo è stato sequestrato dagli inquirenti e analizzato.
Chi è la nuova testimone? “Si tratta di una 50enne collega di lavoro di Antonio Logli. La supertestimone lavora infatti alla Geste, società di servizi comunali di San Giuliano Terme, stessa azienda nella quale Logli lavora come elettricista.” La donna è stata sentita in Procura dal pm Aldo Mantovani.
Intano un’associazione, l’Associazione Vittime Femminicidio, con una nota, ha deciso di schierarsi con la famiglia di Roberta Ragusa:
“Grazie alla generosità di alcuni cittadini e in relazione ai nuovi e importanti sviluppi delle indagini per la scomparsa di Roberta Ragusa – si legge in una nota – l’Associazione Vittime Femminicidio ha deciso di mettere gratuitamente a disposizione della famiglia della donna le proprie risorse ed annuncia che si costituirà parte civile nell’eventualità di un processo penale”.