Roberto Adinolfi gambizzato a Genova, pm: “Aggravante di terrorismo”

GENOVA, 8 MAG – La procura di Genova ha modificato il reato rubricato contro ignoti per il ferimento a Roberto Adinolfi contestando l’aggravante della finalita’ di terrorismo. E’ stato reso noto in procura. Fino ad ora il reato contestato era lesioni aggravate per l’uso dell’arma.

L’attentato a Roberto Adinolfi ”presenta alcune analogie con attentati delle brigate rosse nei confronti di dirigenti Ansaldo negli anni ’70”. Lo ha detto il pm Nicola Piacente. L’aggravante della finalita’ di terrorismo, ha detto il pm Piacente ”e’ dovuta alla gravita’ dell’episodio che ha analogie con episodi avvenuti negli anni ’70” e con ”attentati riconducibili alle brigate rosse nei confronti dei dirigenti Ansaldo”.

Ma – in attesa di una rivendicazione – le ipotesi sono le piu’ varie: ”dal terrorismo alla criminalita’ organizzata fino al movimento anarchico, che e’ molto attivo in questo periodo” ha detto il pm. Le indagini riguardano ”un ampio ventaglio di ipotesi”.

Non e’ esclusa l’esistenza di un supertestimone dell’attentato, ha detto il procuratore di Genova Michele Di Lecce. C’e’ un supertestimone che avrebbe visto i due attentatori senza casco? ”Puo’ darsi”, ha risposto il procuratore.Il procuratore capo ha successivamente aggiunto: ”ci sono testimoni diversi in momenti diversi e non tutti hanno visto le stesse cose”. Il magistrato ha poi affermato che sono stati avviati tutti gli accertamenti sia di carattere tecnico che ambientale. Sono state sentite dagli investigatori alcune persone che vivono vicino ad Adinolfi e che quella mattina si trovavano nei pressi del luogo dell’attentato.

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