ROMA – Hanno occupato la basilica di San Paolo, a Roma, dopo essere stati sgomberati dall’accampamento in via Cluniacensi nel V municipio. Oltre cento rom hanno cercato così una sistemazione dopo che ieri, 21 aprile, la crisi con il Comune si era inasprita. Dalla comunità di Sant’Egidio erano arrivate dure critiche al sindaco Gianni Alemanno: “Non si intravede una buona politica e certe scelte sono disumane”.
La replica del primo cittadino era stata altrettanta dura: “A Roma ci sono 22mila senza fissa dimora e ne possiamo accogliere la metà. La nostra linea politica è condivisa con la Prefettura di Roma e oggetto di un continuo confronto con molte organizzazioni del terzo settore e cattoliche. Il fatto che venga rifiutata l’assistenza vuol dire che molti non sono nelle condizioni disperate che Sant’Egidio si immagina, ma spesso fanno una scelta di carattere economico e non di disperazione”.
Questa mattina “abbiamo trovato a Casal Bruciato 161 persone, il 67 per cento pregiudicati, ma che rappresentano solo la metà di chi normalmente viveva in quell’accampamento”: e per Alemanno questo vuol dire che “visto il periodo pasquale alcune di queste persone tornano a casa loro perché non è vero che nessuno ha un posto dove stare ma molti hanno una casa nel paese di origine e vengono a Roma non perché sono disperati ma perché pensano di avere un reddito maggiori, magari derivante da attività illegali. L’accoglienza va data solo ai soggetti veramente fragili e la fermezza è necessaria”.
Il responsabile immigrazione dell‘Arci, Claudio Graziano, riferisce: ”Stanno arrivando altri rom sgomberati in questi giorni. L’occupazione di una basilica, nel rispetto delle sue funzioni, è un gesto estremo per chiedere soluzioni abitative alternative al campo. Non andiamo via di qui fino a quando non ci verranno date”.
Secondo l’associazione Popica citata dal Messaggero sarebbero circa 200 persone le persone, tra nomadi e volontari di associazioni che operano per l’integrazione dei rom, che si trovano all’interno della Basilica di San Paolo, per protestare contro gli sgomberi degli scorsi giorni (oltre settanta solo in aprile), ultimo dei quali stamattina a Casal Bruciato.
”Chiediamo che il Vaticano – ha detto Gianluca Staderini dell’associazione ‘Popica’ – aiuti queste persone. Stanno vivendolaloro via crucis e speriamo che anche loro festeggino la Pasqua risolvendo questa situazione”. Nella Basilica c’e’ anche il presidente dell’XI municipio, Andrea Catarci.
“Questa è la nostra Via Crucis, dopo una settimana di sgomberi siamo giunti qui a san Paolo per chiedere alla chiesa di aiutarci a celebrare la nostra Pasqua e di trovare una soluzione alla strada”, hanno detto alcuni dei rom sgombrati che si sono rifugiati nella basilica di San Paolo.
Intanto Amnesty International ha lanciato un’azione urgente per chiedere al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, di fermare immediatamente tutti gli sgomberi forzati degli insediamenti rom di Roma e che venga sospeso immediatamente il ‘Piano nomadi’. Secondo quanto riferito ad Amnesty dalle Ong locali, gli sgomberi sono stati eseguiti senza una precedente notifica e senza aver prima consultato le comunità interessate. Solo alle donne e ai bambini è stata provvisoriamente offerta una sistemazione alternativa nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto, rifiutata in quasi tutti i casi in quanto le famiglie non vogliono essere divise.
