Ma anche il giorno 10 dicembre blocchi al traffico ci sono stati in centro per una manifestazione delle guide turistiche, che ha avuto pesanti ripercussioni in mattinata e nel pomeriggio, e un’altra dei lavoratori del comparto navale.
Le due proteste hanno portato nel centro della capitale complessivamente 100 pullman e il loro parcheggio ha comportato pesanti conseguenze al traffico, in particolare nella zona del Circo Massimo. Venerdì il corteo più numeroso sarà prevedibilmente quello dei lavoratori del pubblico impiego, della conoscenza e della sanità, indetto dalla Cgil, che partirà alle 9 da piazza della Repubblica fino a Piazza del Popolo.
Contemporaneamente un secondo corteo dell’Onda sfilerà da piazzale Aldo Moro in direzione di piazza della Repubblica con l’autorizzazione della questura, la quale ha precisato oggi di non aver opposto un generico divieto all’iniziativa, ma «alcune prescrizioni che contemperassero il diritto a manifestare con quello alla mobilità dei cittadini».
Gli universitari hanno però annunciato che tenteranno poi di sfilare, stavolta senza autorizzazione, fino al ministero dell’Istruzione assieme all’Uds. Stessa destinazione per gli studenti medi, che invece si sono dati appuntamento alle 9 alla stazione Piramide della metro e sfileranno con un fazzoletto verde «in solidarietà con gli studenti iraniani e per la libertà di manifestare».
Scontri tra poliziotti e studenti con gli agenti che hanno usato i manganelli contro i manifestanti che cercavano di forzare il cordone delle forze dell’ordine che impediva al corteo di passare verso piazza della Repubblica. Momenti di tensione con il lancio di oggetti e bottiglie da parte degli studenti. La situazione si è poi normalizzata.
Alcuni studenti, che partecipano al corteo partito dall’università La Sapienza, al passaggio davanti all’ambasciata Tedesca, hanno esposto uno striscione e acceso fumogeni come gesto di solidarietà, hanno spiegato, con gli studenti tedeschi che hanno occupato le università in Germania ma sono stati sgomberati dalla polizia. “Make our university, solidarity with german students” era scritto sullo striscioni. Dopo una brevissima sosta davanti all’entrata dell’ambasciata gli studenti hanno proseguito il corteo.
Ci sarà anche un sit-in a largo Bernardino da Feltre, all’altezza del ministero dell’Istruzione. Dal percorso dei due cortei “ufficiali” saranno allontanate 39 linee del trasporto pubblico e sono previsti possibili rallentamenti, limitazioni o deviazioni anche per le linee in transito in viale Trastevere.
Oltre alle piazze dove si concentreranno i manifestanti, ad essere “off limits” saranno diversi chilometri di strade del centro, come via Barberini, via Sistina, viale Trinità dei Monti e via Gabriele D’Annunzio, viale Castro Pretorio, viale Enrico de Nicola e viale Einaudi. Si prevedono anche disagi a sorpresa.
A causa dei cortei, comunque non autorizzati dalla questura, a rischio ci sono via Merulana, via Labicana, via S. Gregorio, viale Aventino e ponte Sublicio. A non garantire il regolare servizio saranno anche alcuni uffici della Prefettura.
Ad alzare bandiera bianca, in attesa della tregua sui cortei per il periodo di Natale invocata dal sindaco Alemanno e della moratoria che scatterà sabato prossimo fino al 12 gennaio, firmata in prefettura da sindacati e partiti, ad eccezione della Cgil, saranno domani solo gli automobilisti.
Il segretario della Cgil di Roma e Lazio Claudio Di Berardino in una lettera indirizzata ad Alemanno ha spiegato che «il no alla proposta del sindaco ha origine dalla dura realtà della crisi». Di Berardino ha detto che quest’anno, dallo scorso 9 marzo (giorno in cui il sindacato firmò il protocollo con Alemanno) allo scorso 30 novembre, i cortei sono stati 37, 9 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.