Suicida a 13 anni: si è impiccata con un cavo elettrico nella sua cameretta. Si è tolta così la vita una ragazzina di appena 13 anni a Torpignattara, borgata nella zona est di Roma.
Il dramma si è consumato domenica sera: la mamma era uscita per andare a lavorare in un piccolo pub sotto casa, dove faceva le pulizie dopo la chiusura. Laura, il nome è di fantasia, stava studiando per l’interrogazione di Storia, era la prima della classe. Poi nessuno sa come e perché, ha preso un cavo elettrico e lo ha stretto intorno al collo, l’altra estremità ancorata ad una mensola della cameretta.
Quando la mamma è rientrata, intorno alle 23.45, si è affacciata per darle la buonanotte e ha fatto la tragica scoperta. Un urlo straziante ha richiamato l’attenzione dei vicini che sono corsi ad aiutarla.
“Abbiamo provato il tutto e per tutto per salvare Laura – raccontano al Messaggero – Così i sanitari dell’ambulanza. Ho provato io stesso a rianimarla. Ma non c’è stato niente da fare, perché la bambina era già fredda”. Accanto al corpo senza vita della tredicenne, c’era il piatto vuoto della cena.
Il sospetto è che Laura si sentisse esclusa e maltrattata dai compagni di scuola. “Le sue migliori amiche l’avevano esclusa e bullizzata – racconta la mamma al Messaggero – dopo che aveva discusso con una di loro, per un malinteso, mia figlia era stata isolata”.
“La prendevano in giro, l’avevano messa nel mirino – spiega – Per questo ho insistito tanto perché cambiasse sezione a scuola, ma quelle ragazzine non la lasciavano in pace e nei giorni scorsi si erano rifatte sotto”.
Su Facebook ha postato una foto di mamma e figlia abbracciate che commenta così: “Perdona tutto il male ricevuto e che la terra ti sia lieve”.
Laura, come molti altri adolescenti, aveva sofferto il lockdown, si era ancor più isolata e, dicono i parenti, “perennemente con quel telefonino in mano”. Usava molto Tik Tok, per questo i carabinieri hanno posto sotto sequestro il cellulare e il computer: il sospetto è che la 13enne possa essere caduta vittima di qualche challenge sui social.
Al vaglio anche i diari, i quaderni e alcuni disegni.
La famiglia di Laura era seguita dai Servizi Sociali del V municipio: i genitori erano separati e la ragazzina era seguita dagli psicologi dell’Umberto I dopo una segnalazione della scuola alla Procura dei minori.
In passato aveva avuto gesti autolesionisti, tagliuzzandosi braccia e gambe.