Una giunta tecnica, se non nei nomi di certo nei ruoli. Una giunta nella quale chi lavora bene rimane e chi non raggiunge gli obiettivi viene sostituito. Una giunta nella quale il ruolo degli assessori è legato al piano casa, alla mobilità sostenibile, in pratica ciascuno sarà legato a filo doppio alla propria parte di piano strategico di sviluppo e ne risponderà su tempi e risultati. Di più: i nuovi componenti dell’esecutivo saranno ancorati a un cronoprogramma ferreo e a cadenze ben definite. Solo chi li rispetterà sarà promosso. E questo non per sancire un fallimento ma perché ci sia un cambiamento necessario per la nuova nuova sfida elettorale che ci sarà tra due anni e mezzo.
Mentre continua il totonomi su chi siederà nell’esecutivo capitolino, l’unica certezza, alla conclusione della prima giornata di consultazioni, è che in Campidoglio non arriverà Guido Bertolaso come vice di Gianni Alemanno. Sembra che la voce sul suo possibile reclutamento fosse già circolata ieri sera nei corridoi di Palazzo senatorio. Poi, questa mattina, prima di mettersi al lavoro, Alemanno ha smentito in modo secco, se non addirittura piccato: ”Questo non è giornalismo ma fantasy, il nome di Bertolaso non è mai stato fatto”. A quanto si apprende sarebbe stato lo stesso Bertolaso a dire di non essere stato contattato e di non essere venuto a conoscenza di un’ipotesi che al momento non esiste.
Chiuso questo capitolo l’incognita giunta rimane: alla partenza delle consultazioni la maggioranza capitolina si è compattata attorno al sindaco, al suo programma e alle scelte che farà. Secondo il calcio mercato della politica capitolina dovrebbero lasciare la squadra gli assessori all’Ambiente Fabio De Lillo che ruota attorno all’area del Laboratorio per Roma e quello alla Mobilità Sergio Marchi, un alemanniano, mentre rimangono in bilico sia l’assessore alla Scuola Laura Marsilio, in quota Fabio Rampelli, che quello al Personale Enrico Cavallari. Il posto di quest’ultimo dovrebbe essere ricoperto dall’alemanniano Marco Visconti mentre con l’uscita di De Lillo potrebbe entrare uno degli otto ex dissidenti del Laboratorio per Roma, forse Antonello Aurigemma.
Una girandola di deleghe che porterà a cambiare il ruolo dei singoli giocatori. Intanto, Francesco Storace scalpita per un posto in giunta. E’ addirittura andato a trovare Alemanno in Campidoglio e uscendo dopo 45 minuti ha spiegato, con il suo solito aplomb: ”Ci siamo solo scambiati gli auguri di Buon Anno. C’è voluto del tempo perché lo abbiamo fatto in tutte le lingue come fa il Papa”.