La loro “tana” criminale era una grotta, ma quando uscivano per le loro scorribande erano il terrore dei clochard, che aggredivano e stupravano, a volte incappucciati e armati di spranghe e bastoni. Agiva così il branco dei sei romeni, tra cui un minorenne, che due sere fa a Roma ha aggredito cinque senza fissa dimora stranieri e violentato una donna nel parco di Tormarancia, alla periferia della Capitale.
I sei romeni, che hanno dai 16 ai 37 anni, arrestati dai carabonieri, vivevano da circa quattro anni in Italia e sono anche loro senza fissa dimora, sono pregiudicati e in passato erano già stati protagonisti di almeno altri due episodi simili: durante uno di questi avrebbero commesso un’altra violenza sessuale. Il loro “modus operandi era collaudato”, spiegano gli inquirenti. «Diteci se ci sono altri come voi qui in giro», chiedevano minacciosi dopo le aggressioni alle loro vittime, specie clochard di origine slava.
Il primo del gruppo ad essere arrestato ieri 1 aprile dai carabinieri della compagnia Eur guidati da Rino Coppola, è stato trovato in una mensa nel quartiere di Tormarancia per i senza fissa dimora. Da lui i militari sono poi riusciti a risalire agli altri. Il secondo criminale arrestato, sorpreso in un parco nei pressi di via Cristoforo Colombo, ha cercato invano di scappare mentre gli altri sono stati trovati nel posto dove vivevano, una grotta in un’area verde su una collina all’inizio di viale Guglielmo Marconi. All’interno c’erano dei materassi e il bottino della rapina, qualche cellulare, un orologio e pochi soldi. Una volta arrestati, i sei non hanno negato i reati di cui sono ora accusati.
