ROMA – Un cura da cavallo per l’Azienda del trasporto romano: questo, in due parole, il piano industriale di ATAC che l’amministratore delegato, Maurizio Basile, ha presentato alla città e ai giornalisti. L’obiettivo del piano è il pareggio di bilancio durante il 2013 grazie agli effetti congiunti dell’aumento della produttività da una parte, e dal taglio di personale e della lotta all’evasione dall’altra. L’ATAC è un’azienda da tempo in difficoltà : dopo tre anni di conti in rosso, il 2010 si è concluso, oltre che con una perdita di esercizio di 120 milioni e centinaia di milioni di debiti con la banche, sulle note amare dello scandalo Parentopoli – un episodio che ha fatto traballare le poltrone della giunta Alemanno.
Diverse le novità per i trasporti romani che saranno messe in atto nei prossimi cinque anni. Messo da parte l’aumento dei costi del biglietto – a cui il Campidoglio aveva opposto un categorico rifiuto – l’ad Basile ha optato per altre soluzioni. In primis l’accorpamento con Atac Patrimonio, la società che ha in dote gli immobili dell’Azienda, i quali saranno rapidamente valorizzati per immettere liquidità . Si procederà , inoltre, ad un allontanamento progressivo di circa 300 colletti bianchi sugli oltre mille in organico. ATAC punta inoltre ad un aumento della produttività del 15% di autisti, macchinisti e operai. Questo traguardo – quello, forse, più delicato – dovrà passare attraverso la concertazione con le sigle sindacali.
Tra i cambiamenti immediatamente visibili ai cittadini romani ci sarà il ritorno del bigliettaio a bordo. Nelle tratte più trafficate, in prevalenza quelle del centro, la presenza di un controllore servirà a ridurre l’alta evasione. Secondo le stime dell’azienda, il 20% del traffico consiste in passeggeri senza biglietto, un buco stimato intorno ai 45 milioni di euro l’anno. Inoltre, nelle tratte periferiche, quelle con minore affluenza, a breve sarà possibile comprare il biglietto direttamente dal conducente. Verranno anche riconsiderate le esenzioni, grazie a dei controlli rinforzati. Attualmente sono 210000 le tessere che permettono l’uso gratuito dei mezzi pubblici a fronte di circa 150000 abbonati.
