Il palazzo della Questura di Roma, l’edificio della Coin, le ville dell’ex giocatore della Roma Cafu e dell’ex presidente della Lazio Sergio Cragnotti. Sono tutti affari che la banda di usurai e truffatori smascherata a Roma avevano ‘concluso’ raggirando ignari acquirenti. Non solo: promettevano pure posti di lavoro anche presso segreterie di politici come il ministro Sandro Bondi.
Il Palazzo della Questura, nella centrale via di San Vitale, era stato ‘venduto’ dal capo della banda, Francesco Mario Di Mino, appena uscito da un interrogatorio al quale era stato sottoposto proprio in questura. In quell’occasione aveva dato appuntamento alla vittima in via di San Vitale e, fingendosi il proprietario, aveva piazzato l’immobile per 900 mila euro incassando dalla propria vittima una caparra di 50 mila euro.
Tra le altre truffe la vendita fantasma di ville di personaggi famosi come quelle dell’ex calciatore Cafu e dell’ex presidente della Lazio, Sergio Cragnotti e il palazzo della Coin a Roma. L’organizzazione prometteva anche posti di lavoro presso le segreterie di personaggi politici, come quelle del ministro della Cultura, Sandro Bondi, del tutto estraneo alla vicenda. Gli usurai si scambiavano anche le proprie vittime, cercando di far riscuotere i debiti a chi aveva metodi piu’ violenti e convincenti.
