«Ho trovato in giardino la pelle di un serpente, ho pensato a una biscia all’inizio», racconta al Messaggero Eleonora Tosti , che ha un figlio di un anno e due cani.
Poi un nuovo avvistamenti: «Stavolta la muta era più grande, almeno un metro. L’ho portata al rettilario mi hanno detto si trattava di un boa constrictor di notevoli dimensioni».
Nessuno però vuole portarglielo via: «La Forestale ha detto di chiamare il Cites, che a sua volta ha mandato esperti a esaminare la muta. Hanno stabilito che si è stanziato nel mio giardino e che dovrebbe stare in un vano tecnico».
Al commissariato le hanno risposto: «Chiami l’associazione di volontari di Ravenna Animal rescue, mi hanno detto dandomi un numero inesistente». La Protezione civile ancora peggio: «Mi ha scaricato anche lei: il veterinario ha detto che non può uccidere gli animali, dunque mi ha consigliato di stendere della farina per vedere dove passa il boa e mettere colla sopra a dei cartoni. Ma io non la so fare, la trappola. E sono terrorizzata».