In un bar di via di Tor Cervara, alla periferia est di Roma, il caffè costa 2 euro, ma solo per i rom. Per tutti gli altri clienti il prezzo che la dipendente rumena batte in cassa è di 0,75 centesimi.
Lo racconta Paolo Brogi sul “Corriere della Sera”: quando una giovane rom si avvicina al banco e per un caffé le viene chiesto di pagare due euro. Si lamenta con la cassiera per il sovrapprezzo: «Ma come?», protesta la donna. «Ieri costava un euro e cinquanta. Oggi due?».
Vicino a Tor Cervara c’è il campo nomadi di Martora e il popolo che lo abita forse non è bene accetto. Pensano che atteggiamenti come questo siano solo uno stratagemma per cacciarli. Una volta fuori la nomade spiega: «Un giorno me l’hanno anche detto chiaro e tondo, il caffè costa caro perché così ve ne andate da qualche altra parte…».
