Roma: cinese ucciso a coltellate nel quartiere Esquilino per debiti di gioco

ROMA – Accoltellato al torace e alla gola, e lasciato morire in mezzo alla strada, in una pozza di sangue. Così un giovane cinese di 30 anni residente a Roma è stato ucciso il 15 marzo in via Principe Amedeo, nel rione Esquilino, il quartiere multietnico della Capitale. A scoprire il corpo del giovane cinese accoltellato a morte in un cortile condominiale è stato il titolare di un bed & breakfast che si trova all’interno dello stabile.

”Ho visto il corpo in terra e ho chiamato la polizia”, ha riferito l’uomo. Sul posto gli agenti del commissariato Esquilino. A scatenare l’omicidio, sarebbe stato un debito di gioco del giovane cinese. Questo almeno è quello che pensano alcuni abitanti del palazzo che affaccia sul cortile dove è avvenuto l’episodio.

”Forse – ha raccontato ancora il titolare del bed & breakfast – la vittima è stata uccisa per un debito di gioco. Qui, in diversi appartamenti molti cinesi si riuniscono per giocare a carte. Una ragazza dovrebbe aver visto un connazionale della vittima scappare subito dopo l’episodio”.

Sono in corso le ricerche per risalire all’assassino che – secondo quanto si è appreso – probabilmente è un connazionale della vittima. Le forze dell’ordine hanno presidiato il palazzo di fronte al quale c’è un gruppo di cittadini della comunità cinese dell’Esquilino ancora sconvolto per quanto accaduto.

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Alberto Francavilla