Consumo di droghe in aumento, soprattutto fra i giovanissimi. Ć quanto emerge dalla relazione annuale sugli stupefacenti, realizzata dallāagenzia comunale di Roma per le tossicodipendenze. In particolare, lo studio sottolinea un incremento del consumo di eroina e cocaina. Di queste sostanze, infatti, si potrebbe parlare di vero e proprio boom, soprattutto per la coca, che nel 2009 ha registrato unāimpennata del 30 per cento, raggiungendo il 70 per cento dei consumi totali. Quasi raddoppiate, rispetto al 2008, le assunzioni di eroina. Preoccupante anche lāutilizzo dellāalcol, che dal 7 per cento di dipendenza del 2008, ĆØ schizzato al 19 per cento nel 2009.
La quasi totalitĆ dei 1930 tossicodipendenti che si sono rivolti lo scorso anno ai centri di recupero sono uomini, la cui etĆ media si aggira sui 38 anni (minima 16 e massima 67). E anche i gusti variano in base allāetĆ . I piĆ¹ giovani preferiscono di gran lunga la cocaina, mentre i soggetti dai 36 e i 45 anni consumano eroina. Ā«Abbiamo dati allarmanti soprattutto per quanto riguarda lāetĆ delle assunzioni. I servizi devono essere improntati sulla prevenzione e la nostra emergenza ĆØ soprattutto sullāutilizzo di cocainaĀ», spiega il presidente dellāagenzia comunale per le tossicodipendenze Massimo Canu.
I dati registrati nel 2009 sono lo specchio di un radicale cambiamento delle modalitĆ di spaccio. E il successo della cocaina fra gli adolescenti ĆØ la conseguenza di una maggiore facilitĆ di accesso alla polvere bianca, una volta appannaggio e miraggio solo di chi disponeva del centone nel portafogli. Oggi con 20 euro ĆØ possibile procurarsi la quantitĆ necessaria per lo sballo personale di una serata. Un paio di āpisteā e via, facili ed economiche, soprattutto se vengono confrontate con il costoso grammo di alcuni anni fa venduto al dettaglio. E la marijuana, tradizionalmente il primo āstepā fra i neofiti, ĆØ destinata a un rapido declino. Conseguenza, questa, della parificazione delle pene inflitte a chi consuma o spaccia qualsiasi tipo di sostanza. In soldoni, non esiste piĆ¹ la differenziazione tra droghe leggere e droghe pesanti. Inoltre, lāinasprimento delle pene inflitte a chi guida sotto lāeffetto di stupefacenti hanno giocato un ruolo rilevante, e non poco. I livelli di THC, principio attivo responsabile dello āsballoā dei cannabinoidi, permangono, infatti, nel sudore fino a tre settimane dallāassunzione. Anche se perfettamente ālucidiā, ĆØ quindi possibile risultare positivi a un controllo a distanza di alcuni giorni dalla ācannaā. E molti narcotest in dotazione alle forze dellāordine sono proprio dei cerotti-tampone per il sudore.
E le smart drug, ādroghe furbeā, riscuotono tanto successo proprio perchĆ© procurano gli stessi effetti delle droghe tradizionali, ma non sono catalogate fra le sostanze stupefacenti e non sono rilevate dai narcotest o dalle analisi antidoping sulle urine. Ć il caso di erbe miracolose legalmente vendute negli smart shop con tanto di scontrino fiscale come āspiceā o ān-joyā, che, se fumate, regalano uno sballo identico, quando non moltiplicato, della classica cannabis. Il principio attivo dello āsballoā ĆØ catalogato come JWH-018 o come JWH-073 ed ĆØ un cannabinoide sintetico ottenuto chimicamente in laboratorio. Ma gli effetti sulla salute, a breve e a lungo termine, sono ancora quasi del tutto sconosciuti. Negli ultimi mesi, soltanto in Italia sono saliti a sei i casi di intossicazione. Fra gli effetti collaterali, sono stati riscontrati tachicardia, panico e stati confusionali. A una donna di 55 anni, che ha assunto piĆ¹ volte le droghe smart, ĆØ stato diagnosticato un disturbo bipolare della personalitĆ .
*Scuola di Giornalismo Luiss