ROMA – Sabato 15 a Roma si concentreranno movimenti studenteschi, precari, disoccupati, Cobas, centri sociali e frange anarchiche. Una miscela da non sottovalutare e che la Digos sta studiando per evitare l’ipotesi più temuta: una guerriglia urbana. Alle 14 partenza da piazza dei Cinquecento (stazione Termini), poi giù per via Cavour, sfilata davanti al Colosseo e conclusione in piazza San Giovanni.
La paura è che possa ripetersi quanto è successo il 14 dicembre scorso, quando i manifestanti misero a ferro e fuoco il centro di Roma mentre veniva votata la fiducia al governo. “Siamo impegnati da giorni a mettere insieme le informazioni e le esperienze professionali di tutti i funzionari dell’ordine pubblico – spiega il questore Francesco Tagliente – per coniugare i diritti e la sicurezza dei manifestanti e degli operatori di polizia, le esigenze di sicurezza degli obiettivi sensibili e il diritto alla vivibilità dei romani e dei commercianti”. Per il sindaco Gianni Alemanno “quanto accaduto il 14 dicembre scorso non si deve ripetere, tutti devono essere liberi di manifestare, con l’opportuna flessibilità, senza mettere a rischio la vita dei romani e la stabilità della nostra città”.
Intanto mercoledì alle 16 i “draghi ribelli si sono dati appuntamento davanti alla sede di Bankitalia per “consegnare una lettera pubblica a Napolitano, per respingere le lettere private di Draghi e Trichet. Se daremo fastidio ci cacceranno. Se ci cacciano, torneremo in molte più persone”.
