Roma, ‘Il Messaggero’: “Previdenza comunale, consulenze d’oro agli ottuagenari”. L’Ipa: “Azienda sana e senza sprechi”

ROMA – Il quotidiano ‘Il Messaggero’ tratta in un articolo dell’Ipa, l’Istituto di previdenza e assistenza per i dipendenti del Comune di Roma. Un istituto che garantisce agli iscritti previdenza, assistenza sanitaria e credito. Le accuse sono anche pesanti: “Cosulenti ottuagenari pagati 50mila euro l’anno – si legge sul quotidiano romano – l’ex presidente che diventa direttore generale dopo 21 anni di ininterrotto governo, revisori in carica per decenni, prestiti anche a chi è indebitato fino al collo, così che alcuni dipendenti ‘percepiscono’ alla fine del mese zero euro“.

Poi l’articolo passa a parlare del nuovo presidente dell’Irpa, Massimiliano Nardi. “Lo hanno attaccato – si legge – perché tutte le mattine arriva in ufficio con la (sua) auto blu. A guidarla è un ragioniere che ha un rapporto di consulenza con l’Ipa: 15 mila euro come responsabile della legge 626 sulla sicurezza. I maligni hanno pensato che il presidente onorevole volesse stipendiare con i soldi dell’istituto il suo autista personale. Lui nega“.

A stretto giro è però arrivata la replica dell’Ipa. “Con riferimento all’articolo pubblicato oggi nella cronaca di un noto quotidiano romano dal titolo “Previdenza comunale, sprechi e consulenze d’oro” e alla richiesta del capogruppo Pd capitolino, Umberto Marroni, di chiarimenti su una eventuale gestione ‘poco trasparente’, l’IPA precisa quanto segue: l’istituto di previdenza e assistenza per i dipendenti di Roma Capitale, da un punto di vista giuridico si identifica con l’amministrazione comunale di Roma di cui costituisce struttura atipica. Questa atipicità è determinata dal fatto che si finanzia per la quasi totalità autonomamente, non è soggetto alle disposizioni del D. Lgs n. 163/2006, recante le norme sugli appalti pubblici ed ha un suo statuto ed un suo regolamento per l’amministrazione della contabilità. L’Ente soffre per carenza di organico di oltre il 50% della forza lavoro. Può impiegare i dipendenti dell’amministrazione comunale al di fuori del loro orario ordinario, ma non dirigenti in servizio che non potrebbero comunque distaccarsi dall’amministrazione di appartenenza, senza creare nocumento alla stessa. Per gestire quindi i servizi che offre ai circa 32000 iscritti l’IPA si avvale di alcuni consulenti con la necessaria esperienza e competenza e li utilizza per contribuire alle decisioni strategiche del Consiglio di Amministrazione”.

“Gli emolumenti di questi consulenti – continua l’Ipa – si differenziano a seconda dell’attività svolta e vanno da un minimo di euro 500 ad un massimo di euro 1900 mensili netti e sono soggetti a rinnovo annuale. Un ipotetico allontanamento di questi consulenti senza un’adeguata sostituzione paralizzerebbe di fatto l’Ente. Rispetto alle eventuali responsabilità dell’IPA su buste paga prossime allo zero, si rigetta ogni addebito in quanto l’Istituto ha sottoscritto una delibera antiusura e ha stabilito vincoli ben precisi di garanzia per evitare di far precipitare gli stipendi sotto la soglia di povertà. Pertanto eventuali sporadici casi che si sono venuti a determinare di retribuzioni vicino allo zero, sono riconducibili a conguagli da parte dell’Agenzia delle Entrate e/o società di finanziarie intervenute successivamente all’erogazione del prestito IPA. Per i Consiglieri è stato fatto un adeguamento lordo rispetto agli indici ISTAT dopo oltre 10 anni e non certo di 6000 euro lordi ma di circa 200 euro netti al mese. Per quanto riguarda le prestazioni assistenziali, l’IPA ha da poco inaugurato il nuovo Centro di Medicina Preventiva a Cinecittà con oltre 3000 metri quadri di superficie ed attrezzature di ultima generazione. A tutti gli iscritti viene offerta la possibilità di fare un check up annuale gratuito (se ne fanno circa 10 mila l’anno) per il quale i tempi non sono lunghi ma ovviamente legati alla cadenza appunto annuale di questo servizio. E’ appena il caso di sottolineare che eventuali richieste premature, ovviamente vengono disattese fino alla scadenza legittima. Questo per evitare intasamenti della struttura che ne pregiudicherebbero la funzionalità. Viceversa per le visite specialistiche urgenti che si rendessero eventualmente necessarie, a seguito del check up, i tempi di attesa sono di circa due settimane. Si fa presente infine che qualsiasi iscritto può essere eletto nel Consiglio di Amministrazione se supportato dal numero di consensi necessari per il raggiungimento di questo obiettivo. Quindi ogni riferimento a lottizzazioni precostituite risulta essere privo di fondamento”.

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