
Immagine di repertorio dell'Ansa
Una donna di 40 anni madre di due bambine ha denunciato di essere stata punta con una siringa alla schiena da un uomo. E’ accaduto in pieno centro storico di Roma in via Brunetti a pochi passi da via del Corso. La donna ora ha raccontato che dovrà sottoporsi al test dell’hiv e dell’epatite.
Il fenomeno è noto come “needle spiking”
Il fenomeno è conosciuto da anni ed accade non solo in Italia ma in tutta Europa. Potrebbe trattarsi di un caso isolato ma fa paura. Il fenomeno consiste nel pungere sconosciuti, in particolare donne, con siringhe infette o contenenti droghe. Punture che in genere avvengono in contesti di movida notturna e spesso in discoteche e locali. La donna è stata però punta in pieno giorno. Questo il suo racconto all’AdnKronos: “‘Era mezzogiorno, ero in via Brunetti, mi sono abbassata per togliere la catena alla bicicletta e mi si è alzata la giacca sulla schiena. All’improvviso ho sentito una puntura. Non so cosa fosse esattamente, forse una piccola siringa ma sono certa che fosse un ago. Ho alzato lo sguardo e ho visto un uomo allontanarsi”. Prosegue la 40enne: ”Quello che mi è successo è sconvolgente. Mi sono spaventata e sono rimasta come impietrita, avevo paura che potesse farmi del male, però l’ho seguito con lo sguardo. Lui ha continuato ad andare avanti compiendo atti di vandalismo lungo la via. Appena mi sono ripresa sono salita sulla bici e l’ho seguito, sono riuscita a riprenderlo, lui mi ha visto e si è dileguato tra la folla”.
“Sono andata in ospedale, dovrò sottopormi al test dell’hiv e dell’epatite”
L’uomo e descritto con i capelli rasati e una folta cresta a spazzola. Indossa uno smanicato nero su una felpa beige e un pantalone chiaro. ”Subito dopo sono andata allo Spallanzani (noto ospedale romano che si occupa di malattie infettive, un punto di riferimento per tutta Italia in piena epidemia Covid ndr)”. Prosegue la donna: “Sono fortunata perché non è uscito sangue, anche se la parte dove sono stata punta si è gonfiata. Ora dovrò comunque sottopormi ai test per hiv ed epatite. È stato veramente un trauma, ieri piangevo ed ero disperata ma sporgerò denuncia perché la stessa cosa potrebbe capitare a chiunque, anche a qualche bambino”.
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