ROMA – Ancora una rissa nel rione Monti, cuore del centro di Roma. Protagonista, ancora una volta, Massimiliano Di Perna, il pittore che è stato rinviato a giudizio, insieme con altri tre ragazzi, per il pestaggio di Alberto Bonanni: il musicista finì in coma nel giugno 2011 in seguito ai danni riportati dalle botte sferrate dagli aggressori, tutti imputati con l’accusa di tentato omicidio con l’aggravante dei futili motivi e della crudeltà.
Proprio come 11 mesi fa, una banale lite in strada stava per trasformarsi in una maxirissa. L’episodio è avvenuto la sera del 25 maggio in piazza Madonna dei Monti. Secondo quanto riferito da fonti della polizia municipale, dalla finestra di un palazzo è stato lanciato in strada un vetro, probabilmente una bottiglia, che si è frantumata a terra.
Di Perna, indispettito dall’episodio, scrive l’Ansa, avrebbe cominciato a citofonare alle abitazioni senza avere risposta. Alcuni ragazzi che stavano uscendo dal palazzo al termine di una festa avrebbero tentato di tranquillizzare l’uomo, piuttosto conosciuto nel quartiere.
Forse, ipotizza l’Ansa, una parola di troppo potrebbe aver scatenato le urla e gli spintoni tra l’artista e i ragazzi, ai quali si erano aggiunti altri amici che al momento della discussione stavano ancora scendendo le scale. In pochi minuti gli agenti presenti nel quartiere nell’ambito dei servizi di controllo per la movida sicura sono intervenuti sedando gli animi e identificando tutte le persone coinvolte, compresi i testimoni.
”Non c’è stato alcun fermo ed alcun arresto”, hanno affermato gli inquirenti, ”ma se non fossimo intervenuti la rissa poteva finire davvero in tragedia”.
Di Perna, che sarà a processo il prossimo 26 settembre nel processo per il musicista pestato, sarebbe considerato dagli inquirenti tra i primi responsabili della rissa che ha ridotto in coma Alberto Bonanni. Secondo gli investigatori, infatti, l’uomo, piuttosto conosciuto nel quartiere, quella sera scese dalla propria abitazione, in via Leonina, armato di bastone per cercare di far cessare gli schiamazzi. La vicenda, poi, degenerò in una rissa a cui presero parte anche altre persone: a farne le spese fu Bonanni ridotto in fin di vita da un vero e proprio pestaggio.
Negli interrogatori con la polizia, Di Perna, rimesso in libertà lo scorso agosto, ha sempre detto di non aver chiamato nessuno e di aver solo usato schiaffi e pugni per difendersi.
