
ROMA – A causa dei mancati pagamenti una società specializzata ha lasciato a metà le opere di manutenzione dei binari tra Eur Fermi e Laurentina. E l’Atac per portarli a termine da sola deve limitare il servizio.
Scrive Lorenzo Vendemiale su La Stampa:
I primi sintomi del fatto che qualcosa non andasse sulla Metro B, a Roma, sono cominciati nella giornata di lunedì: treni lenti, quasi a passo d’uomo, con velocità non superiore a 15 chilometri orari tra la fermata Eur Fermi e Laurentina. E corse più rarefatte. Un guasto, si pensava. Poi in serata è arrivata la nota ufficiale dell’Atac, per rispondere alle proteste dei cittadini: nessun problema tecnico. La situazione è anche più grave: l’azienda è stata piantata in asso da un fornitore, che stava effettuando delle opere di manutenzione e che ha deciso di abbandonare i cantieri per non essere stato pagato. E adesso i lavori continuano, ma secondo le possibilità dell’Atac. Che vuol dire ancora disservizi in arrivo.
Il fornitore esterno coinvolto è la società Acmer spa, specializzata in carpenteria metallica e nella rigenerazione di rotaie ferroviarie, con sede a Milano. L’azienda si stava occupando dell’armamento dei binari, ma – come spiega la nota – “le criticità finanziarie che interessano l’azienda hanno provocato un rallentamento nei pagamenti che il fornitore ha ritenuto non più sostenibile, decidendo la sospensione dell’attività” (…)
Saranno giorni difficili per la Metro B, dal momento che i problemi in prossimità del capolinea potrebbero avere ripercussioni su tutta la linea. Né sembrano esserci grossi margini di miglioramento nell’immediato: “Il fornitore ci ha detto che non ha intenzione di tornare, se non verranno subito saldati i pagamenti arretrati. E soldi in cassa, purtroppo, non ce ne sono”, tagliano corto dall’Atac. Anzi “le criticità finanziarie all’origine della sospensione delle attività rischiano di aggravarsi, qualora gli adempimenti previsti dal decreto enti locali dovessero condurre a un rinvio della stipula del contratto di servizio fra Atac e Roma Capitale, in scadenza il 31 marzo”, aggiunge la nota.
In un altro comunicato ufficiale l’Atac tiene anche a specificare come la responsabilità dell’accaduto non spetti all’azienda: “Se avessimo incassato tutte le somme dovute per i contratti di servizio con le istituzioni, oggi non avremmo una condizione di sofferenza finanziaria che mette a repentaglio la continuità aziendale”, si legge. Sui colpevoli, come al solito, non ci sono certezze. Ma intanto il conto lo pagano i cittadini.
