
ROMA – Niente vacanze di Pasqua per le maestre degli asili di Roma. O meglio in vacanza possono anche andarci, ma consumando giorni di ferie, nonostante le scuole siano chiuse. Effetto dell’obbligo di presenza contenuto nel nuovo contratto entrato in vigore nonostante la bocciatura in un referendum tra i dipendenti capitolini.
Nei giorni di pausa pasquale, in genere dal giovedì santo al martedì dopo Pasqua, le dipendenti di asili nido e materne hanno l’obbligo di presenza anche in caso di chiusura delle strutture, il ché significa che o vanno in ferie oppure restano in servizio presso i municipi o alcune strutture aperte ma senza sorveglianza”
Risultato? Avremo “lavoratrici ammassate nei municipi”,
“nei corridoi o in stanze senza sedie, senza alcuna mansione da svolgere, senza una postazione di lavoro, o in alternativa al pascolo nelle poche scuole e nidi appositamente aperti, con disposizione però di non entrare in ogni aula ma concentrarsi in una sola o stanziando nei corridoi”.
Questa la prospettiva secondo una nota dell’Usb
“Questa situazione delirante è l’effetto dell’applicazione dell’atto unilaterale, che era stato sospeso con delibera di giunta fino a giugno, ma poi revocato illegittimamente da una circolare dipartimentale – spiega il sindacato di base – Denunciamo con forza non solo l’arroganza ma anche l’incompetenza di questa giunta e di questa dirigenza che rimane ancora sorda al giudizio espresso dai lavoratori con il referendum. Come USB riconfermiamo lo stato di agitazione e il 9 aprile decideremo in assemblea con i lavoratori e le lavoratrici le prossime azioni per ottenere la revoca dell’atto unilaterale e l’immediata riapertura del tavolo di trattativa”.
