Roma, P2 e desaparecidos: la Corte d’Assise acquisisce al lista della loggia

Licio Gelli

La prima corte d’Assise di Roma acquisirà gli oltre 900 nominativi degli iscritti alla loggia massonica P2 di Licio Gelli. La lista è contenuta nelle carte della commissione parlamentare Anselmi presso la biblioteca della Camera dei deputati. L’acquisizione è stata sollecitata dal pubblico ministero Francesco Caporale e dalle parti civili nel processo a carico dell’ammiraglio Emilio Eduardo Massera accusato della morte di tre desaparecidos italo-argentini (Angela Maria Aieta in Gullo, Susanna Pegoraro e Giovanni Pegoraro) negli anni della dittatura tra il 1976 e il 1983.

Nell’elenco degli appartenenti alla massoneria, Massera occupava il numero 478 e, a testimoniare il forte legame che c’era tra lui e il capo della P2, ci sono i quattro passaporti falsi fabbricati all’Esma, la scuola della marina argentina trasformata in campo di concentramento e tortura, dal tipografo Victor Basterra e trovati nella disponibilità di Gelli quando fu arrestato in Svizzera.

Basterra, per quattro anni all’Esma, ha raccontato alla Corte d’assise chi gli commissionò quei falsi documenti di identità, confezionati utilizzando dati anagrafici di cittadini residenti a Buenos Aires. Basterra ha, inoltre, affermato che era sua l’impronta digitale lasciata sui quattro passaporti destinati a Gelli. Inoltre le foto di 80 alti ufficiali della Marina e quelle di dieci desaparecidos saranno mostrate e raccontate da Basterra mercoledì prossimo alle 18 alla Casetta Rossa, quartiere Garbatella, in una mostra curata da Progetto Sur, un organismo composto da una ventina di ragazzi italo-argentini che si batte per la difesa dei diritti umani.

Oltre a Basterra, hanno deposto una parente di Angela Mara Aieta, Giracela Oyeda e Susana Burgos Molina, ex militante peronista, prigioniera all’Esma dal ’77 al ’79. Le parti civili hanno poi prodotto le sentenze spagnole che hanno condannato l’ex comandante di vascello Adolfo Scilingo a 640 anni di carcere per la morte di 30 prigionieri uccisi con due voli della morte. Scilingo aveva raccontato la storia a un giornalista salvo, poi, ritrattare tutto. Prossime udienze il 27 e 28 settembre.

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