ROMA – La stazione Trastevere diventa la casa di una clochard in sorveglianza speciale e così le Ferrovie dello Stato sono costrette a tenerla aperta anche la notte. Succede a Roma, non lontano dal centro.
Laura, racconta Fabio Tonacci su Repubblica, è una senzatetto di 38 anni. O meglio, il suo unico tetto è quello dell’androne della stazione Trastevere, dove bivacca insieme al suo compagno Bruno.
E’ sempre lì. Era lì anche quando, il 19 maggio scorso, il Tribunale di Roma, forse per qualche furto o baruffa con altri senzacasa, le notificò un avviso in cui si spiegava che Laura era sottoposta alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Il 24 settembre i carabinieri del Comando di Porta Portese vanno da Laura a notificarle l’atto. Quando le chiedono qual è il domicilio dove sarà reperibile ogni notte, dalle 21 alle 7, lei risponde “androne della stazione”. Forse non era seria, forse sì. Fatto sta che i militari la prendono per buona, e senza batter ciglio scrivono lo strano domicilio sul verbale, che viene firmato e timbrato.
Peccato che nessuno avesse fatto i conti con i responsabili delle Ferrovie, che avevano deciso di chiudere la stazione da mezzanotte alle 4 di mattina per cercare di arginare la piccola delinquenza della zona.
Una settimana fa il metronotte addetto alla sicurezza durante il giro per controllare che nessuno fosse rimasto chiuso nella stazione si trova di fronte Laura e il suo provvedimento di sorveglianza. E ha dovuto lasciare aperte le porte a vetri: chiudere Laura dentro sarebbe stato sequestro di persona, cacciarla significherebbe violare le disposizioni del Tribunale. Quella, anche per i giudici, è la casa di Laura.